Due giorni fa ho iniziato il secondo romanzo di Marianne Kavanagh, Una dolce ostilità - che è uscito qui in Italia all'inizio di questo mese.
Onestamente ero molto indecisa se leggerlo o meno, in parte perché le recensioni su Goodreads del romanzo in lingua originale non mi sembravano davvero entusiaste e in parte perché il suo romanzo precedente mi aveva fatto storcere non poco il naso.
Ma alla fine l'ho visto in libreria e non ho saputo resistere e ho pensato che alla fine non sarebbe potuto essere peggio del primo libro.
Vi saprò dire com'è finita.
Nel frattempo, vi lascio la recensione di Un incantevole imprevisto che ho letto tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio.
Titolo: Un incantevole imprevisto
Titolo originale: For Once In My Life
Autrice: Marianne Kavanagh
Data di uscita: 22 maggio 2014
Pagine: 320 (copertina rigida)
Editore: Garzanti
Collana: Narratori Moderni
Trama: Tess e George non potrebbero essere più diversi, eppure sono anime gemelle. Lei è la classica brava ragazza, ordinata e per bene, lui fa il musicista, ha un'anima solitaria e qualche segreto di troppo. Eppure sono fatti l'uno per l'altro, solo che non si conoscono ancora. Vivono a Londra. Hanno frequentato la stessa università. Hanno amici in comune che cercano di farli incontrare. Ma ogni volta che stanno per conoscersi a un concerto, a un matrimonio, a una festa, una serie di imprevisti li allontana, e il fatidico momento sembra non arrivare mai. Fino al giorno in cui, per caso, finalmente le loro strade si incrociano. Non c'è bisogno di nessuna parola, di nessun gesto. Basta uno sguardo e Tess riconosce George, anche se non l'ha mai visto. In quegli occhi che la fissano immobili, c'è tutto il loro mondo, tutto il loro futuro e la certezza di stare insieme da sempre. Solo che adesso è troppo tardi. La vita li ha allontanati l'uno dall'altro e ci sono ancora molti ostacoli a dividerli. Devono affrontarli insieme, devono trovare il modo di difendere quello che hanno di più prezioso: un amore senza uguali, un amore scritto nelle stelle. Costi quel che costi.
Onestamente?
Non mi è piaciuto.
L'ho trovato lento, ma troppo troppo lento.
E anche noioso.
Ci sta che un autore voglia raccontare la storia di due persone ordinarie e della loro vita di tutti i giorni in modo che il lettore ci si possa identificare, in modo che possa dire "ehi, potrei essere io!" - ma credo che a tutto ci sia un limite.
La mia lettura era stata inframmezzata dal lavoro e da questioni famigliari che richiedevano la mia attenzione e quando ho ripreso in mano il libro ad un certo punto, mi sono chiesta cosa fosse successo nelle precedenti duecento pagine.
Ed è questo il punto: non era successo NIENTE.
Il "ritmo" del libro è scandito dal passare degli anni e Tess e George passano questi anni sentendo sempre parlare l'una dell'altro dai propri amici e sentendosi dire quanto sarebbero perfetti l'una per l'altro, ma senza mai incontrarsi.
Adesso, una persona normale, in una circostanza del genere direbbe "e allora dimmi luogo e ora così ci leviamo il pensiero!"
Loro no.
Specialmente Tess - che crede nel "destino" - pensa che se non è capitato naturalmente allora significa che non doveva accadere, finché finalmente si incontrano e allora.. apriti cielo!
Se già prima era uno strazio leggere delle loro vite e di come si rendessero conto e si lamentassero di essere infelici, adesso che SANNO - già, perché si sono guardati negli occhi e "Ommioddio, sei tu! Ti conosco da una vita e so come reagiresti a qualsiasi cosa anche se non ti ho mai sentito parlare però so anche già come suona la tua voce senza che tu abbia ancora aperto bocca" - la tragedia non può che assumere proporzioni epiche perché loro sono entrambi (infelicemente) impegnati e "no, abbiamo perso la nostra occasione e perché non ho dato retta ai miei amici."
Sono due ragazzi di nemmeno trent'anni con frasi, parole e pensieri che sembrano totalmente irreali detti da loro - e ci sta che uno possa pensare all'amore, al destino e a tutto quello che si collega a queste due cose ma una pagina di pensiero filosofico di Tess sulle anima gemelle proprio non sta né in cielo né in terra.
Penso che nessuno, leggendo il modo di ragionare di Tess, si possa davvero rapportare a lei e sentire un legame che lo faccia affezionare alla protagonista di questo libro.
Il punto è che, detta brutalmente, di Tess e George non mi interessava nulla - potevano mettersi insieme, stare separati per sempre, infelici o sull'orlo di una crisi di nervi e io non avrei provato nulla.
Onestamente, mi sono emozionata di più nel leggere di tutti i piccoli angoli di Londra che spuntavano nel romanzo perché mi hanno ricordato il viaggio che ho fatto con le mie amiche quasi un anno fa.
Ed è un serio problema se il lettore si emoziona più per l'ambientazione che per i tuoi personaggi perché vuol dire che c'è qualcosa che non va in loro.
Possono essere positivi o negativi, ma il punto è che devono SUSCITARE qualcosa - non possono annoiare.
Aveva il potenziale per essere una lettura piacevole se solo la storia non fosse stata spalmata su così tanti anni - dieci, mi pare di ricordare - e invece risulta noiosa perché non accade praticamente nulla per duecento pagine.
Il che vuol dire che non accade praticamente nulla per quasi dieci anni ed è una storia sul nulla di questi quasi dieci anni.
Con questo non intendo che voglio romanzi pieni di azione perché apprezzo personaggi riflessivi quando ne incontro, è solo che tutto sembrava un po' troppo esagerato.
E come ho detto prima, non sono sicura che ci siano molte persone che pensano come Tess e George - ed era così irreale tutto il "è la prima volta che ti vedo - ti riconosco, tu sei la mia anima gemella, vediamoci un altro paio di volte - ti amo".
No, assolutamente no.
No, assolutamente no.
Capisco prendersi una cotta a prima vista, ma tra quello e "ti amo" c'è un oceano e mezzo di distanza.
Puoi riconoscere tutto quello che ti pare in una persona, ma alla fine dei conti non la conosci sul serio - non puoi amarla quando ci hai parlato a malapena una volta.
Puoi riconoscere tutto quello che ti pare in una persona, ma alla fine dei conti non la conosci sul serio - non puoi amarla quando ci hai parlato a malapena una volta.
O forse è possibile e sono io che sono fredda come il ghiaccio e non lo concepisco.
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