Ci sono quei libri che senti subito al primo colpo che sono stati scritti apposta per te, quei libri verso i quali non è solo la tua curiosità a guidarti ma qualcosa di più profondo che non riesci a spiegarti.
E non so se con quello che segue riuscirò a rendere giustizia a questo libro e a quello che mi ha lasciato, non so se riuscirò a parlarne senza svelare troppo ma dicendo abbastanza per farvi capire com'è - non so se riuscirò a trattenere i troppi dettagli personali che troppo spesso mi sfuggono nelle recensioni.
Titolo: L'altra metà del mondo
Titolo originale: Margarettown
Autrice: Gabrielle Zevin
Data di uscita: 12 maggio 2016
Data di uscita originale: 1 maggio 2005
Pagine: 279 (copertina rigida)
Editore: Nord
Trama: Mia cara Jane, il mio più grande rimpianto è che tu non abbia avuto la possibilità di conoscere tua madre. Perciò, adesso che sei abbastanza grande, vorrei raccontarti di lei e del mio straordinario viaggio a Margarettown. Margarettotvn è la città in cui tua madre è nata e cresciuta. Ci sono andato dopo il fidanzamento, e lì ho incontrato Mia, una pittrice giovane e ribelle. Poi ho conosciuto Marge, una donna amareggiata e delusa dagli uomini, e May, una bambina di straordinaria intelligenza. In tutte loro ho ritrovato alcuni tratti della creatura sfuggente e misteriosa di cui mi ero innamorato; perché Margaret non è stata semplicemente mia moglie o tua madre. Margaret è stata May, poi Mia, e sarebbe diventata Marge, se non avessi implorato il suo perdono per gli errori che avevo commesso... Ecco perché voglio parlarti di Margarettown: per aprire una finestra sul cuore di Margaret, in modo che tu possa apprezzare ogni sfumatura della sua storia e del suo carattere. In fondo, l'amore è proprio questo: imparare a conoscere l'altro al di là del ruolo che riveste nella nostra vita, e accettare anche i suoi difetti come un dono prezioso. In attesa di scoprire il futuro che il destino ha in serbo per noi.
L'altra metà del mondo è un inno all'amore in ogni sua forma, ma soprattutto è una celebrazione dell'affascinante complessità dell'animo umano; perché ognuno di noi si porta dentro le persone che siamo stati, le persone che saremo e le persone che saremmo potuti diventare.
È il primo libro che leggo di quest'autrice e dopo averlo finito non ho avuto dubbi sul fatto che recupererò anche il precedente, La misura della felicità.
Questo libro era già stato pubblicato in Italia nel 2005 con un altro titolo, Frammenti di una storia d'amore - e dopo averlo letto, ritengo che entrambi i titoli siano adatti al suo contenuto e ognuno per un aspetto diverso.
Ma cosa mi ha affascinata in principio di questo libro?
La trama, prima di tutto.
O meglio, alcuni particolari della trama piuttosto che la trama nel suo complesso.
Se frequentate questo blog da un po', ormai saprete che a me piacciono in particolare i libri "veri", quelli reali - quella dove la vita è messa nero su bianco in sfaccettature che non avevi ancora ben chiare nella mente.
Mi ha affascinata l'idea di tutte queste varianti di una stessa persona, probabilmente perché è una cosa a cui penso spesso ed è qualcosa che mi capita di sperimentare sulla mia stessa pelle.
Sono sempre stata sfortunata con le amicizie ed è una cosa di cui parlo spesso sul mio blog personale - parlo di come raramente, salvo fortunatissimi casi, una persona ci resti accanto per tutta la vita e ci guardi crescere giorno dopo giorno e anno dopo anno.
E noi cambiamo e ogni volta che un rapporto finisce - o inizia - avviene una svolta nelle nostre vite ed ecco che una nuova versione di noi nasce e prende forma.
Nessuna delle persone che ho accanto adesso mi ha conosciuta quando ero bambina e nessuna delle persone che mi hanno conosciuta da bambina hanno visto la ragazzina che sono stata o l'adulta nella quale mi sono trasformata.
In rarissimi casi una persona ci vede nella nostra interezza e anche in quel caso non possiamo essere certi che sia davvero tutto lì, senza aspetti di noi ancora nell'ombra.
Nella maggior parte dei casi quello che lasciamo sono solo sfumature, aspetti delle versioni di noi stessi che siamo in quel momento.
Quando ho messo gli occhi su questo libro, tutte quelle sfaccettature le ho intese in senso metaforico - le ho intese come il viaggio di un uomo alla scoperta della persona che era sua moglie prima di incontrarlo.
E metaforico in un certo senso lo è stato, ma il senso è diventato anche letterale e concreto perché tutte queste Margaret - May, Mia, Maggie, Meg, Greta, Marge - sono esistite, esistono e continueranno a esistere.
È un libro atipico e anticonvenzionale, in un certo senso.
Il protagonista è N., un uomo che scrive una lettera alla figlia Jane per raccontarle di sua madre e di tutte le donne che è stata.
Racconta di come si sono incontrati, racconta dell'estate a Margarettown nella casa chiamata Margaron e di tutte le Margaret che ci abitavano e di come erano diverse ma allo stesso tempo simili, racconta del matrimonio, racconta delle difficoltà, racconta dell'inizio e della fine e di tutto quello che c'è stato in mezzo.
Mi aspettavo una cosa più astratta quando ho messo gli occhi su questo libro e astratta in un certo senso lo è stata, ma è stata anche terribilmente concreta.
Tutto il libro ha un sapore quasi onirico, illusorio e a volte surreale mentre N. ci racconta la sua versione e allo stesso tempo sua sorella Bess ci fornisce quella dura e razionale, priva di tutti quei fronzoli tipici dell'amore.
È una storia d'amore - di N. per sua figlia Jane e per Margaret e tutte le donne che è stata - ed è anche una storia di introspezione, dove fantasia e realtà si incrociano e si allontanano e poi si sovrappongono per ricominciare poi dall'inizio.
Conosciamo Maggie a venticinque anni e poi Margarettown prende forma, mentre N. conosce tutte le versioni precedenti di Maggie ma anche quelle in cui Maggie può trasformarsi tra tot anni nel futuro.
Maggie la chiama una "maledizione" - tante Margaret che diventeranno una sola solo quando un uomo saprà amarle tutte, nessuna esclusa.
È una storia d'amore, la storia di un amore nel quale devi essere capace di amare tutte le versioni passate, presenti e future della persona che hai accanto anche quando sarà difficile e anche quando ti sembrerà impossibile accettare alcuni aspetti di essa che non conoscevi ancora o non immaginavi.
È una storia d'amore e di scoperta e di accettazione; è un flusso di coscienza, è un ricordo, è un viaggio d'introspezione, è una lettera, è un diario, è un sogno.
A volte l'aspetto onirico prende il sopravvento, come quando N. parla con tutte le Margaret a Margarettown e poi si dà il cambio con la realtà quando Maggie sembra ignorare l'esistenza di May o Mia mentre N. ne parla come se fossero di fianco a loro.
Mi aspettavo qualcosa di più metaforico, ma alla fine quello che ho trovato è stato anche migliore di quanto mi aspettassi.
Lo stile della Zevin ti fa girare rapidamente pagina, mantiene vivo l'interesse dividendo il romanzo in "atti" e dando voce ad altri personaggi diversi da N.
Arrivi alla fine che di fatto non sai cosa sia reale e cosa no, cosa N. abbia immaginato e cosa abbia vissuto realmente e condiviso con Maggie ma non ti importa, perché sei così emozionato da quello che stai leggendo che il resto passa in secondo piano.
Niente è lasciato al caso - frasi ed eventi che sembrano essere solo di passaggio si ritrovano poi più avanti e assumono un nuovo significato.
È passato, presente e futuro che si incontrano e si sovrappongono per poi prendere una nuova e diversa direzione ogni volta che viene presa una decisione ad un certo punto della vita per poi ricominciare dall'inizio.
Quello che ho trovato in questo libro è stato più letterale e concreto di quello che mi aspettavo all'inizio e ho adorato ogni secondo che ci ho trascorso sopra e in mezzo.
E forse lo potrete trovare surreale, ma se anche a voi capita nei pomeriggi invernali di vedere nella vostra camera in un angolo intenta a giocare la bambina che eravate o di vedere di sfuggita la ragazzina che siete stata mentre passate davanti allo specchio, allora questo libro toccherà qualcosa dentro di voi di cui forse ignoravate l'esistenza.
Questo non è un libro che va letto con la mente e la razionalità dritta sull'attenti, al contrario - è un libro che va letto con il cuore, ma soprattutto va letto con l'anima.
E se sentirete alle vostre spalle le persone che siete state, non vi preoccupate: a volte fa bene ricordare chi eravamo e tornare ad esserlo anche solo per un po'.
Titolo originale: Margarettown
Autrice: Gabrielle Zevin
Data di uscita: 12 maggio 2016
Data di uscita originale: 1 maggio 2005
Pagine: 279 (copertina rigida)
Editore: Nord
Trama: Mia cara Jane, il mio più grande rimpianto è che tu non abbia avuto la possibilità di conoscere tua madre. Perciò, adesso che sei abbastanza grande, vorrei raccontarti di lei e del mio straordinario viaggio a Margarettown. Margarettotvn è la città in cui tua madre è nata e cresciuta. Ci sono andato dopo il fidanzamento, e lì ho incontrato Mia, una pittrice giovane e ribelle. Poi ho conosciuto Marge, una donna amareggiata e delusa dagli uomini, e May, una bambina di straordinaria intelligenza. In tutte loro ho ritrovato alcuni tratti della creatura sfuggente e misteriosa di cui mi ero innamorato; perché Margaret non è stata semplicemente mia moglie o tua madre. Margaret è stata May, poi Mia, e sarebbe diventata Marge, se non avessi implorato il suo perdono per gli errori che avevo commesso... Ecco perché voglio parlarti di Margarettown: per aprire una finestra sul cuore di Margaret, in modo che tu possa apprezzare ogni sfumatura della sua storia e del suo carattere. In fondo, l'amore è proprio questo: imparare a conoscere l'altro al di là del ruolo che riveste nella nostra vita, e accettare anche i suoi difetti come un dono prezioso. In attesa di scoprire il futuro che il destino ha in serbo per noi.
L'altra metà del mondo è un inno all'amore in ogni sua forma, ma soprattutto è una celebrazione dell'affascinante complessità dell'animo umano; perché ognuno di noi si porta dentro le persone che siamo stati, le persone che saremo e le persone che saremmo potuti diventare.
È nata Margaret. Da bambina la chiamavano May; da ragazza, Mia; da adulta, Marge. Quand'è morta, era di nuovo Margaret. Lungo il percorso, però, ci sono state altre varianti: la vecchia Margaret dai capelli grigi; la sexy e impossibile Maggie, che io adoravo; Greta, la maniaca depressiva. E poi molte, molte altre. C'erano tantissime Margaret Towne. A volte mi domande come riuscisse a essere tutte queste donne insieme. Ed ecco la mia risposta, Jane: tua madre era una donna davvero straordinaria o una donna estremamente comune.
È il primo libro che leggo di quest'autrice e dopo averlo finito non ho avuto dubbi sul fatto che recupererò anche il precedente, La misura della felicità.
Questo libro era già stato pubblicato in Italia nel 2005 con un altro titolo, Frammenti di una storia d'amore - e dopo averlo letto, ritengo che entrambi i titoli siano adatti al suo contenuto e ognuno per un aspetto diverso.
Ma cosa mi ha affascinata in principio di questo libro?
La trama, prima di tutto.
O meglio, alcuni particolari della trama piuttosto che la trama nel suo complesso.
Se frequentate questo blog da un po', ormai saprete che a me piacciono in particolare i libri "veri", quelli reali - quella dove la vita è messa nero su bianco in sfaccettature che non avevi ancora ben chiare nella mente.
Mi ha affascinata l'idea di tutte queste varianti di una stessa persona, probabilmente perché è una cosa a cui penso spesso ed è qualcosa che mi capita di sperimentare sulla mia stessa pelle.
Sono sempre stata sfortunata con le amicizie ed è una cosa di cui parlo spesso sul mio blog personale - parlo di come raramente, salvo fortunatissimi casi, una persona ci resti accanto per tutta la vita e ci guardi crescere giorno dopo giorno e anno dopo anno.
E noi cambiamo e ogni volta che un rapporto finisce - o inizia - avviene una svolta nelle nostre vite ed ecco che una nuova versione di noi nasce e prende forma.
Nessuna delle persone che ho accanto adesso mi ha conosciuta quando ero bambina e nessuna delle persone che mi hanno conosciuta da bambina hanno visto la ragazzina che sono stata o l'adulta nella quale mi sono trasformata.
In rarissimi casi una persona ci vede nella nostra interezza e anche in quel caso non possiamo essere certi che sia davvero tutto lì, senza aspetti di noi ancora nell'ombra.
Nella maggior parte dei casi quello che lasciamo sono solo sfumature, aspetti delle versioni di noi stessi che siamo in quel momento.
Quando ho messo gli occhi su questo libro, tutte quelle sfaccettature le ho intese in senso metaforico - le ho intese come il viaggio di un uomo alla scoperta della persona che era sua moglie prima di incontrarlo.
E metaforico in un certo senso lo è stato, ma il senso è diventato anche letterale e concreto perché tutte queste Margaret - May, Mia, Maggie, Meg, Greta, Marge - sono esistite, esistono e continueranno a esistere.
È un libro atipico e anticonvenzionale, in un certo senso.
Il protagonista è N., un uomo che scrive una lettera alla figlia Jane per raccontarle di sua madre e di tutte le donne che è stata.
Racconta di come si sono incontrati, racconta dell'estate a Margarettown nella casa chiamata Margaron e di tutte le Margaret che ci abitavano e di come erano diverse ma allo stesso tempo simili, racconta del matrimonio, racconta delle difficoltà, racconta dell'inizio e della fine e di tutto quello che c'è stato in mezzo.
Mi aspettavo una cosa più astratta quando ho messo gli occhi su questo libro e astratta in un certo senso lo è stata, ma è stata anche terribilmente concreta.
Tutto il libro ha un sapore quasi onirico, illusorio e a volte surreale mentre N. ci racconta la sua versione e allo stesso tempo sua sorella Bess ci fornisce quella dura e razionale, priva di tutti quei fronzoli tipici dell'amore.
È una storia d'amore - di N. per sua figlia Jane e per Margaret e tutte le donne che è stata - ed è anche una storia di introspezione, dove fantasia e realtà si incrociano e si allontanano e poi si sovrappongono per ricominciare poi dall'inizio.
Conosciamo Maggie a venticinque anni e poi Margarettown prende forma, mentre N. conosce tutte le versioni precedenti di Maggie ma anche quelle in cui Maggie può trasformarsi tra tot anni nel futuro.
Maggie la chiama una "maledizione" - tante Margaret che diventeranno una sola solo quando un uomo saprà amarle tutte, nessuna esclusa.
«Siamo tutte delle città, N. E, col passare degli anni, le persone che vengono a vivere dentro di noi diventano sempre più numerose. Alcuni pensano che la gente non cambi, ma io non sono affatto d'accordo. Si possono fare enormi cambiamenti, nel corso della vita. [..] La maggior parte di noi ha almeno tre donne dentro di sé.»
È una storia d'amore, la storia di un amore nel quale devi essere capace di amare tutte le versioni passate, presenti e future della persona che hai accanto anche quando sarà difficile e anche quando ti sembrerà impossibile accettare alcuni aspetti di essa che non conoscevi ancora o non immaginavi.
È una storia d'amore e di scoperta e di accettazione; è un flusso di coscienza, è un ricordo, è un viaggio d'introspezione, è una lettera, è un diario, è un sogno.
A volte l'aspetto onirico prende il sopravvento, come quando N. parla con tutte le Margaret a Margarettown e poi si dà il cambio con la realtà quando Maggie sembra ignorare l'esistenza di May o Mia mentre N. ne parla come se fossero di fianco a loro.
Mi aspettavo qualcosa di più metaforico, ma alla fine quello che ho trovato è stato anche migliore di quanto mi aspettassi.
Lo stile della Zevin ti fa girare rapidamente pagina, mantiene vivo l'interesse dividendo il romanzo in "atti" e dando voce ad altri personaggi diversi da N.
Arrivi alla fine che di fatto non sai cosa sia reale e cosa no, cosa N. abbia immaginato e cosa abbia vissuto realmente e condiviso con Maggie ma non ti importa, perché sei così emozionato da quello che stai leggendo che il resto passa in secondo piano.
Niente è lasciato al caso - frasi ed eventi che sembrano essere solo di passaggio si ritrovano poi più avanti e assumono un nuovo significato.
È passato, presente e futuro che si incontrano e si sovrappongono per poi prendere una nuova e diversa direzione ogni volta che viene presa una decisione ad un certo punto della vita per poi ricominciare dall'inizio.
Quello che ho trovato in questo libro è stato più letterale e concreto di quello che mi aspettavo all'inizio e ho adorato ogni secondo che ci ho trascorso sopra e in mezzo.
E forse lo potrete trovare surreale, ma se anche a voi capita nei pomeriggi invernali di vedere nella vostra camera in un angolo intenta a giocare la bambina che eravate o di vedere di sfuggita la ragazzina che siete stata mentre passate davanti allo specchio, allora questo libro toccherà qualcosa dentro di voi di cui forse ignoravate l'esistenza.
Questo non è un libro che va letto con la mente e la razionalità dritta sull'attenti, al contrario - è un libro che va letto con il cuore, ma soprattutto va letto con l'anima.
E se sentirete alle vostre spalle le persone che siete state, non vi preoccupate: a volte fa bene ricordare chi eravamo e tornare ad esserlo anche solo per un po'.
Adoro la Zevin! Anche questo libro sembra fantastico!
RispondiEliminaMi è piaciuto tantissimo!
EliminaCome hai ragione, questo libro va letto con l'anima *_*
RispondiEliminaNon c'è altro modo. :)
EliminaQuesto libro mi sembra letteralmente meraviglioso. L'aggiungo subito alla mia Wish List! c:
RispondiEliminaQuando lo leggerai, fammi sapere se ti è piaciuto! :)
EliminaTutto quello che hai scritto Alice e' davvero la pura ed assoluta verita' non c'e' altro da aggiungere se non che voglio assolutamente leggere la Zevin ad iniziare da questo libro m, grazie perche' come sempre le tue parole mi hanno toccato il cuore ❤️ Grandissima!
RispondiEliminaSono felice che questa recensione sia riuscita a colpirti così tanto! ♥
EliminaÈ impressionante, sei riuscita a trasmettere in pieno le potenti emozioni nascoste in questo romanzo. Il suo aspetto è ingannevole, è un lupo travestito da agnello... :-)Ti colpisce e ti stravolge arrivando dritto al cuore dell'anima...complimenti!
RispondiEliminaGrazie mille, Sybil! :)
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