mercoledì 22 febbraio 2017

WWW.. Wednesday! #41

Eccoci con un nuovo WWW in quest'ultimo mercoledì di febbraio
Il ritmo di lettura è stato molto buono questa settimana, ma nel frattempo i telefilm sono un po' incrementati - però è la volta buona che concludo una serie in sospeso con la visione delle ultime due stagioni.


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Ho concluso per primo Mr. Mercedes di Stephen King, che mi stato prestato da una mia amica e a cui l'ho restituito ieri sera. Il colpevole ci viene presentato fin da subito, ma questo non toglie la suspense e i brividi lungo la schiena nel momento in cui ci si immerge nella sua mente. Recensione QUI.
Ho poi finito anche Dopo il Funerale: Novembre 1975 di Gaetano Barreca, che avevo vinto su Goodreads. Uno spaccato della nostra storia negli anni '70, un romanzo divertente e profondo e appassionato e sì, anche triste. Un romanzo di cui vi consiglio caldamente la lettura. Recensione QUI



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Ho iniziato ieri Accesso Negato di Ugo Lucchese, di cui mi è stata mandata una copia digitale dalla casa editrice dopo la segnalazione qui sul blog. Mi sto avvicinando alla metà, ma devo ancora capire come si dovrebbero incastrare le cose.



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Il prossimo in lista è Angels and Avalon di Catherine Milos. La settimana scorsa l'autrice mi ha scritto su Goodreads dicendo che aveva notato che avevo messo il suo libro in "want to read" - onestamente non me lo ricordavo neppure e, andando a controllare, ho scoperto che l'aggiunta risale a settembre 2015. Comunque mi ha chiesto se ero ancora interessata a leggerlo e me ne ha mandata una copia digitale. 
Dopo toccherà al terzo volume del manga di Sherlock: Il grande gioco di Steven Moffat, Mark Gatiss e Jay. Inutile dire che lo amerò. 

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E siamo giunti anche alla fine questo WWW. 

Ma prima di lasciarvi liberi di proseguire, voglio annunciarvi che faccio parte anche io del blogtour "Orgoglio e Pregiudizio Story" ideato da Susy del blog I miei magici mondi e iniziato con la presentazione di Nik sul suo blog Gli Alberi da Libri. La mia tappa riguarderà i film che sono stati tratti dal romanzo di Jane Austen e andrà online venerdì 24 febbraio - vi aspetto numerosi! 

Nel frattempo vi invito come al solito a scrivermi nei commenti com'è stata la vostra settimana in libri oppure a lasciarmi il link del vostri post - poi passo a commentare! 
Cheers! :)

lunedì 20 febbraio 2017

[Recensione] "Dopo il Funerale: Novembre 1975" di Gaetano Barreca

Inauguriamo questa nuova settimana con una recensione - protagonista di oggi un libro che mi ha davvero emozionata.


Titolo: Dopo il Funerale: Novembre 1975
Autore: Gaetano Barreca
Data di uscita: 4 giugno 2016
Pagine: 293 (copertina flessibile)
Editore: CreateSpace

Trama: 1975, Bari. Luigi è appena tornato da Roma per passare un po’ di tempo in famiglia e riappropriarsi della propria vita, delle abitudini con il vicinato e dei vecchi amici che poco sanno dei complotti e degli attentati alla Repubblica che avvengono nella capitale. Tra lobby di potere e servizi segreti deviati, nella sua tesi di laurea Luigi segue le stesse indagini di Pierpaolo Pasolini sul petrolio, e proprio il violento omicidio di quest’ultimo lo riporta a casa sconfitto e deluso.
Saranno le stravaganti donne del vicinato, la Gnura Gina e la palermitana Santina con la sua statua di Santa Rosalia sempre affacciata al balcone a dare nuova vivacità al ragazzo. Luigi riuscirà a trovare la propria strada e concepire il progetto per un’economia sostenibile ispirata al modello di Comunità proposto dal senatore Adriano Olivetti.
“Dopo il Funerale: Novembre 1975” è un romanzo corale in pieno stile anni ‘70 in cui tra le feste di quartiere, le gare sui tacchi dodici ed i comizi di Berlinguer il futuro dell’Italia ha ancora il sapore di opportunità.



Come riuscire a parlare di questo libro rendendogli la giustizia che merita?

Siamo nel novembre del 1975 - dieci giorni dopo il funerale di Pasolini - e Luigi è tornato a casa nella sua Bari dopo la laurea conseguita a Roma. Ma non è tornato solo perché ha concluso gli studi, ma perché turbato dall'aria che respirava - perché quando sei un idealista pieno di speranze per il tuo Paese e auspichi ad una ripresa che non dipenda dagli Stati Uniti o dall'Unione Sovietica, le morti sospette di intellettuali del calibro di Pasolini e di coloro come Enrico Mattei e Adriano Olivetti che se ne fanno portavoce ti mettono un po' in allarme. 

E così Luigi torna a Bari, dove per tutti adesso è Lo Straniero. 
Torna a Bari e ritrova tutto come l'aveva lasciato: la sua quotidianità, i suoi vicini, le abitudini e le tradizioni. Ritrova i suoi genitori, ritrova i parenti che vivono di pettegolezzi, ritrova le vicine impegnate a strillarsi dal balcone delle palazzine confinanti e in preparazione per la festa annuale. 
Ritrova anche Nicola, l'amico di sempre. 

Ma niente è tutto idilliaco come sembra perché c'è sempre quello di cui tutti non parlano e quell'ombra che fingono di non vedere: la Camorra. 
E se da una parte Luigi sentiva nostalgia per Bari, dall'altra è irrequieto per l'immobilità del suo ambiente familiare al quale nessuno sembra voler apportare alcun cambiamento - neanche quel minimo cambiamento che permetterebbe al popolo di riprendersi la propria terra e il proprio potere personale. 
Luigi ha speranza ed è un idealista, ma si scontra con quella mentalità che sembra non voler cambiare e che viene accettata come qualcosa di immutabile. Questo lo porterà a scontrarsi con l'amico Nicola, sposato con la figlia del clan D'Artano e con la sciocca convinzione di essere fuori dai giochi di potere della mafia solo perché non si è mai sporcato le mani di sangue. 

È un romanzo profondo e accurato, che mostra la storia che ha caratterizzato il clima politico e sociale dell'Italia negli anni '70. 
Luigi è un personaggio che lotta, speranzoso fino all'ultima pagina - ed è proprio quella speranza, a dispetto delle tragedie che attraversano la vita dei nostri protagonisti, a mettere la parola fine al romanzo. 

Oltre a Luigi e Nicola, amici fin da sempre che ancora si capiscono con lo sguardo ma ora che sono adulti divisi da due realtà ed esperienze diverse, ci sono anche altri personaggi che restano nel cuore. 
Ci sono Assunta e Piero, i genitori di Luigi - genitori amorevoli, ma in qualche modo spaventati dalle passioni per il figlio e timorosi di perderlo. 
Ci sono Loredana e Tonio, gemelli e figli di Gesè Lorusso - ex-amico di Piero e affiliato al clan Mondredi, rivali dei D'Artano. 
Ci sono le esuberanti vicine di casa, prime fra tutte Gina e Santina. 

È un romanzo pieno di speranza, anche quando l'amore adolescenziale di Loredana per Nicola viene usato come pretesto dai Mondredi per scatenare una guerra con i D'Artano per il territorio. E Loredana è una tosta, una che farà di tutto per rimediare e assicurarsi che la sua famiglia ne esca salva. 
È un romanzo pieno di coraggio anche quando fa male, anche quando il quattordicenne Tonio è costretto dal padre a presentarsi ai Mondredi per vendicare la sorella con un delitto d'onore e Tonio non vuole assolutamente entrare nella malavita. 

È un romanzo profondo e appassionante, dimostrazione del fatto che anche nei suoi periodi più bui la gente è capace di ribellarsi e che la solidarietà e il coraggio dimostrati dagli abitanti del quartiere della Madonnella sono in grado di tenere lontana la malavita. 
I personaggi creati da Gaetano Barreca sono meravigliosi, calati in un contesto storico e sociale difficile, ma amanti della propria terra e delle loro tradizioni - sono divertenti e chiassosi, ma anche tenaci e pronti a difendere con le unghie e con i denti coloro che amano - non importa chi si trovino davanti. 
È un romanzo che mostra sia la debolezza, la codardia, l'avidità e la sete di potere degli esseri umani, ma anche la comprensione e la generosità e la solidarietà nelle avversità. 

Dopo il Funerale vi farà ridere quando incontrerete Gina e Santina e assisterete alle scaramucce della famiglia di Luigi. Ma vi farà anche riflettere e arrabbiare quando gente senza alcuna morale e con nessun altro obiettivo se non il proprio profitto personale proverà a portare via a questi personaggi la loro felciità. 
Sono personaggi indimenticabili e che suscitano emozioni fortissime, retaggio di un periodo che ha fortemente segnato la nostra storia italiana. 

venerdì 17 febbraio 2017

[Recensione] "Mr. Mercedes" di Stephen King

È più mia madre la lettrice di Stephen King che la sottoscritta - io ho letto solo It quando ero alle medie e Colorado Kid due o tre anni fa perché ha fatto da fonte di ispirazione alla serie televisiva Haven, pur prendendo poi quest'ultima una piega tutta sua. 
Di altre sue opere ho visto i film o le serie televisive che ne sono state tratte: Shining, Il miglio verde, Misery, Dolan's Cadillac, 1408, The Dome, Carrie

Così, quando ho prestato ad una mia amica un paio dei miei libri, lei mi ha prestato in cambio Mr. Mercedes - anche sapendo che a mia madre piacciono i romanzi di King. 
Mia madre l'ha letto subito e finalmente, dopo un anno e mezzo sul ripiano di un mobile in casa mia, sono arrivata a leggerlo pure io - dovrei vergognarmi di tutto il tempo che è passato, lo so, ma a mia discolpa anche lei si è tenuta i miei libri per il medesimo tempo. 


Titolo: Mr. Mercedes
Titolo originale: Mr. Mercedes

Serie: Bill Hodges Trilogy #1
Autore: Stephen King
Data di uscita: 30 settembre 2014
Data di uscita originale: 3 giugno 2014
Pagine: 480 (copertina rigida)
Editore: Sperling & Kupfer

Trama: All'alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all'improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mercedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchio Hodges può contare solo sull'intelligenza e l'esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un'incalzante caccia all'uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspense. Un thriller ad alta tensione, con due antagonisti straordinari: il sanguinario Brady - Mr. Mercedes - che ignora il significato della parola coscienza, e l'ironico Hodges, superlativo erede del Marlowe di Chandler, dolente e assetato di giustizia.



Come avevo accennato qualche settimana fa, era da parecchio tempo che non leggevo un thriller. E l'ultimo che avevo letto - Era una famiglia tranquilla di Jenny Blackhurst (recensione) - mi aveva entusiasmata tantissimo
Mi aveva messo addosso una frenesia incredibile per la voglia di arrivare in fondo e scoprire chi ci fosse dietro. La frenesia con Mr. Mercedes non c'è stata, ma non perché non abbia apprezzato il libro bensì perché la storia si basa su stili di narrazione diversi. 

Il libro inizia nell'aprile 2009, quando all'alba una Mercedes grigia travolge un centinaio di persone che aspettano l'apertura del City Center in occasione della Fiera del Lavoro - sperando di trovare un'occupazione. Chi si trova al volante dell'auto tedesca ucciderà otto persone, ne paralizzerà tre a vita e ne ferirà molte di più. 

Un anno dopo il detective Bill Hodges è in pensione dopo una brillante carriera e quarant'anni di servizio, con solo pochi casi ancora irrisolti e lasciati in eredità al suo ex-partner Pete e alla sua nuova collega Isabel. Tra questi casi c'è anche quello dell'Assassino della Mercedes - come l'ha chiamato la stampa, sparito nel nulla dopo quella mattina al City Center e senza impronte digitali o DNA nella macchina che potessero ricondurre a qualcuno in particolare. 
La pensione non si addice ad Hodges, ingrassato e - come tanti altri poliziotti prima di lui - depresso davanti alla televisione. 

Ma ecco che una mattina con la posta e i soliti volantini di offerte, Bill riceve una lettera da qualcuno che afferma di essere l'Assassino della Mercedes - contento e tronfio e apparentemente ancora soddisfatto dal suo unico atto di violenza - il quale scrive di non aver intenzione di riprovarci e invitando velatamente Hodges a suicidarsi con la consapevolezza di non averlo scoperto e trovato
Illuso, se spera che questo non dia una botta di vita al detective in pensione e non ne faccia dopo una questione personale

Come dicevo, non c'è stata esattamente la stessa frenesia che ho provato con l'ultimo thriller che ho letto perché qui Mr. Mercedes ci viene subito presentato con nome, cognome, indirizzo e attività lavorativa. Quella legale, perlomeno. 
E se da un lato ti manca la "caccia" con le mille ipotesi perché sai già di chi si tratta, dall'altra parte è bello vedere e sentire i suoi pensieri mentre instaura con Hodges un gioco al gatto con il topo - perché non è vero che non sente più il bisogno di riprovarci, perché non è vero che è soddisfatto, perché per quanto si dimostri sicuro di sé gli capita di perdere il controllo quando le situazioni non voltano a suo favore come avrebbe creduto e quando Hodges non reagisce affatto come si sarebbe aspettato. 

E Hodges ne fa una questione personale quando ripensa alle cose che potrebbe aver tralasciato, alla proprietaria della Mercedes che forse non mentiva quando affermava di aver chiuso l'auto e non di aver lasciato la chiave nel blocco di accensione. Hodges si mette a caccia e vuole essere lui a trovarlo, senza coinvolgere la polizia. Un indizio e un collegamento alla volta, insieme a due donne estremamente testarde che vogliono giustizia per quello che Mr. Mercedes ha fatto alla loro famiglia e ad un ragazzo intelligente e ironico, Hodges si avvicina sempre di più e spera di arrivare in tempo. 

È stata una lettura davvero scorrevole e il mio personaggio preferito è stato decisamente Jerome, questo diciassettenne che all'inizio si limita a tagliare il prato di Hodges ma che alla fine si rivelerà fondamentale per collegare i punti che al detective sfuggono. 
Mia madre, da fan di King, continuava ad aspettarsi la svolta sovrannaturale e forse è per questo che non si è sentita tanto coinvolta come le era capitato in precedenza con gli altri suoi romanzi. Anche se alla fine mi ha detto che, da un paio di righe della trama del sequel, le è parso di capire che il sovrannaturale forse farà capolino - non lo so, io ne sono rimasta alla larga per evitare spoilers. 

Ci sono molti riferimenti alla cultura pop - vengono citati James Patterson e Lee Child come scrittori, una cassiera di un supermercato legge Twilight, si parla di CSI in riferimento alle prove (non) trovate sulla Mercedes, viene citato Dexter Morgan quando si ipotizza un profilo psicologico per Mr. Mercedes. 
E non sono mancate anche le auto-citazioni: una l'ho riconosciuta subito perché il libro/film in questione è famosissimo e l'ho letto e visto pure io; l'altra, sebbene non abbia letto il libro, è riferita ad un libro altrettanto famoso che ho comunque in casa. 

"La Mercedes grigia era incautamente posteggiata di traverso in mezzo a due di quelli. Quando Hodges e Huntley giunsero sul posto, ci trovarono cinque volanti, due incollate muso contro muso dietro il paraurti posteriore dell'auto; forse i poliziotti di pattuglia si aspettavano che la grande berlina grigia si mettesse in moto da sola, come la vecchia Plymouth di quel film dell'orrore, cercando di fuggire via in retromarcia."

Chiarissimo riferimento a Christine (La macchina infernale).

"Sul sedile di pelle era appoggiata una maschera di gomma, di quelle che ti infili sulla testa. Ciuffi di capelli arancione da clown spuntavano dalle tempie come un paio di corna. Il naso era rosso e bitorzoluto. Senza nessuno ad indossarla, il sorriso color ciliegia si era trasformato in una smorfia. 
«Mi mette i brividi. Hai mai visto quel film per la tivù con il pagliaccio nascosto nelle fogne?»
Hodges scosse il capo. In seguito, qualche settimana prima della pensione, se ne comprò una copia in DVD. Pete aveva ragione. La maschera era molto simile alla faccia di Pennywise, il cattivo della situazione."

Ancor più chiaro riferimento a It

Come ho detto, questo per me è solo il terzo libro di King e pur mancando la parte sovrannaturale che so distinguerlo, questo poliziesco "vecchio stile" mi è piaciuto. Anche sapendo fin dall'inizio chi sia questo Mr. Mercedes è comunque affascinante seguire la "partita" tra lui e Hodges fino alla conclusione, fino a sapere chi avrà la meglio sull'altro. 
Non ha uno stile "pesante", uno di quelli che si trascinano le parole fino a farle sembrare mattoni da una tonnellata ciascuno e Hodges non è affatto un detective infallibile: commette errori che potrebbero anche assumere risvolti fatali se non fosse per le persone che gli stanno a fianco. 
E ci sono scene che restano impresse perché pur mancando quel sovrannaturale capace di mettere i brividi - mia madre ha accantonato per anni Le notti di Salem perché le faceva venire gli incubi - questa è ampiamente compensata dal talento di Stephen King nello scendere dentro la più torbida psicologia umana, offrendoci uno spettacolo raccappriciante dei pensieri e delle fantasie di Mr. Mercedes mentre pianifica e vive le sue giornate, con un'assoluta mancanza di empatia e di morale da far accapponare la pelle. 
E da piangere, perché non nego che ad un certo punto del romanzo ero rannicchiata in poltrona e singhiozzavo come una disperata.

Alla prima occasione mi procurerò il secondo e il terzo per concludere la trilogia, ma senza fretta: pur lasciando il lettore con il colpo di scena finale, non è qualcosa che "ommioddio, se non ho il sequel in questo istante muoio"

Non sono sempre melodrammatica, a dispetto di quanto dica mia madre. 

e ½

mercoledì 15 febbraio 2017

WWW.. Wednesday! #40

Dopo due settimane di assenza, torno con un nuovo appuntamento del WWW Wednesday. Ma non aspettatevi di vedere una valanga di libri perché ho appena ricominciato a prendere il ritmo e sto ancora ingranando


WWW Wednesday è una rubrica settimanale ideata da Should be Reading in cui vi mostro le mie letture passate, presenti e future.



What did you just finish reading? (Cos'hai appena finito di leggere?)


Come saprete se avete visto la mia recensione - che trovate QUI, leggere Hemlock Grove di Brian McGreevy è stata una mezza agonia. Il suo problema è lo stile dello scrittore, dove a volte si inciampa in mezze pagine che non hanno il minimo senso. Ed è un peccato, perché se si sorvola sui punti oscuri presenti - sia nel libro che nella stagione televisiva perché a quanto pare è un tratto distintivo di McGreevy - in realtà a me la storia è piaciuta. Ma si fa davvero troppa fatica a leggerlo. 



What are you currently reading? (Che cosa stai leggendo in questo momento?)


Sono quasi a metà di Mr. Mercedes di Stephen King, prestatomi da un'amica. Sebbene conosca molte delle sue storie, di fatto è solo il terzo libro che leggo dell'autore perché è mia madre quella che li ha letti quasi tutti e forse lei non è rimasta coinvolta come nei precedenti perché non c'è traccia di sovrannaturale. 
Non sto provando quella frenesia di sapere che avevo con Era una famiglia bellissima di Jenny Blackhurst perché c'è una differenza sostanziale tra i due, ma mi sta comunque piacendo e ne sono intrigata. 



What do you think you'll read next? (Che cosa pensi di leggere dopo?)


Se ricordate il mio ultimo WWW, era previsto un libro diverso da quello che vedete sopra dopo la lettura di Mr. Mercedes di Stephen King. Ma Dopo il Funerale: Novembre 1975 di Gaetano Barreca mi è arrivato a fine gennaio come mia ultima vincita su Goodreads e quindi è passato avanti nella lista di TBR. 
Stessa cosa dicasi per Accesso Negato di Ugo Lucchese, che mi è stato mandato in digitale come omaggio da Libromania in cambio di una recensione - quindi la mia avventura con i thriller continua. 

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E siamo giunti alla fine di questo breve WWW. 
Io quindi vi lascio e torno alla lettura, ma come al solito vi invito a raccontarmi la vostra settimana nei commenti oppure a lasciarmi il link - passo sempre! 
Cheers! :)