lunedì 22 luglio 2024

[Recensione] "La mia fuga più dolce" di Chelsea M. Cameron

Luglio è quasi finito e, se il cielo vuole, giovedì pomeriggio sarò finalmente libera di godermi il resto dell'estate come avrei dovuto fare fin dall'inizio - e spero che questo porti con sé anche letture migliori.
 
 
Titolo: La mia fuga più dolce
Titolo originale: My Sweetest Escape
Serie: My Favorite Mistake #2
Autrice: Chelsea M. Cameron
Data di uscita: 31 marzo 2015
Data di uscita originale: 28 gennaio 2014
Pagine: 332 (copertina rigida)
Editore: Harlequin Mondadori
Link Amazon: https://amzn.to/4bCQta0

Trama: Jos Archer viveva in un mondo perfetto, fino alla notte in cui cambiò tutto. Ora, dopo nove mesi, ancora non è riuscita a rimettere insieme i pezzi della propria vita, e nemmeno il fatto di avere cambiato college, andando a vivere con la sorella maggiore Renee, è sufficiente a farla sentire di nuovo normale.

Finché un giorno non incontra Dusty Sharp, il tipico bad boy che si è prefissato di farla uscire dal suo guscio. Jos deve stare attenta a quel sorriso presuntuoso e a quello sguardo assassino, o si ritroverà presto a provare cose che non è più sicura di meritare.

Ma se da un lato Dusty la sprona ad aprirsi e a parlare del suo passato, dall'altro anche lui nasconde dei segreti. Segreti che riguardano proprio la notte in cui il mondo è crollato addosso Jos.

La verità li unirà ancora di più o li separerà per sempre?
 
--- ---
 
CONTENT WARNING: abuso di alcol e droghe (in passato), incidente automobilistico (nel passato). 


Sorprendentemente è andata (un po') meglio con questo sequel che con il primo volume che avevo letto di questa serie - e no, non ho intenzione di recuperare il terzo perché so già che riguarda Taylor e Hunter che mettono su famiglia e non sono così masochista da volermi far venire un'ulcera. 

E sì, è andata meglio, ma comunque non è andata benissimo perché i problemi che ho riscontrato nel primo sono stati trascinati e riportati anche in questo secondo volume. 

Qui la protagonista, Jos, non mi ha dato (più di tanto) sui nervi, ma sono stati tutti gli altri personaggi già visti in Il mio sbaglio preferito a volermi far lanciare il libro fuori dalla finestra. Sarà perché Jos, a quasi diciannove anni, aveva gli stessi atteggiamenti e comportamenti che avevo anche io alla sua età e quindi, ricordando fin troppo bene quel periodo, mi è stato facile non essere troppo severa con lei. 

Jos, nove mesi prima dell'inizio di questa storia, ha perso una persona a cui teneva tantissimo. Smessi i panni della ragazza perfetta, studiosa e con una futura carriera nella politica, ha scoperto un amore viscerale per la musica e per le feste - forse occasionalmente esagerando con l'alcol e smettendo di studiare.  
 
Been there, done that.

Non che io abbia perso qualcuno come lei, ma gli anni tra i miei diciassette e i miei diciannove sono stati i miei anni di ribellione adolescenziale - quelli in cui pure io avevo smesso di studiare (o comunque facevo il minimo), esageravo con l'alcol, fosse dipeso da me avrei avuto le cuffie con la musica a palla indosso tutto il giorno, odiavo praticamente tutti e volevo solo essere lasciata in pace. 

Leggere di Jos era come come rivedere me stessa alla sua età. 

Sua sorella Renee è stata assolutamente intollerabile - capisco la preoccupazione per qualcuno che ami, ma le sta addosso come un falco e sebbene Jos, passati nove mesi, non sia più nella sua fase "selvatica", Renee è sempre sospettosa e pensa sempre che stia per fare qualcosa di male non esitando neppure a farle scenate umilianti davanti a tutti e mettendo tutti i personaggi che abbiamo già incontrato nel primo volume a farle da genitori/guardiani/carcerieri. 

E fosse solo questo... ribadisco, capisco la preoccupazione e il volerla salvare, ci sono passata anche io con le persone della mia vita che mi osservavano alcune volte in maniera troppo inquisitoria, ma qui trattano Jos e le parlano come se fosse una bambina e non quasi un'adulta. Che poi, potrei aspettarmelo da qualcuno che ha come me adesso la mia età e che l'età adulta l'ha già raggiunta - virtualmente - da un pezzo, ma non da qualcuno che ha solo due o tre anni più di lei. 

Insomma, come Jos pure io avrei voluto gridare loro contro o scappare di casa. 

Veniamo alla storia d'amore con Dusty e come era successo con Taylor e Hunter, tutto questo amore non capisco da dove nasca. Lei è sempre scostante, scorbutica e quasi cattiva e poi improvvisamente lo ama; lui la ama fin dalla prima volta che la vede e a questo punto deve essere più masochista di me nell'essere andata avanti con questa serie visto che insiste a cercarla e a voler passare del tempo con lei. 

L'altro difetto che ho ritrovato qui è questo: nel primo volume non c'è mai una spiegazione sul perché Taylor disprezzi così tanto suo padre, solo parole vaghe e cose di cui era accusato (come adulterio) che non sai mai se erano vere o meno e quindi non puoi mai empatizzare a fondo con Taylor quando parla di lui o lo incontra. Stessa cosa qui: Jos parla sempre del suo dolore per la persona che ha perso, per come è cambiata la sua vita e come questa persona ha inciso sulla sua personalità, ma non sai mai come si sono conosciuti e cosa facevano insieme, non hai mai flashback di scene significative che ti possano fra comprendere appieno il dolore che Jos prova e che l'ha fatta cambiare così tanto che porta sua sorella Renee a dirle di non conoscerla più. 

Oltre a non vedere la chimica sessuale e romantica tra eroina ed eroe, non è neanche possibile affezionarsi all'eroina per diversi motivi - Taylor è una bomba di rabbia che dà in escandescenze e picchia la gente per nulla, Jos ci parla solo del suo dolore ma non ce lo mostra davvero. 

Che, detto da me se ripenso alla mia versione diciannovenne è un po' ipocrita, ma tant'è - io mica ero la protagonista di un libro che doveva convincere i lettori ad affezionarsi a me e alla mia storia. 

Nessun commento:

Posta un commento