Eccoci di nuovo qui e prestissimo con una nuova recensione!
Prestissimo perché l'ultima risale a domenica sera e avendo iniziato questo libro mercoledì scorso - il perché lo potete leggere qui se ve lo siete perso ieri - e dato anche il suo essere piccino, non mi ci è voluto molto per terminarlo.
Prima di tutto ringrazio comunque l'autrice per la dedica all'interno del libro e per i due segnalibri da colorare che lo accompagnavano.
E ovviamente ringrazio anche le blogger che hanno organizzato il tour che mi ha permesso di vincerlo - e per me quello sulla cover resterà sempre un piranha.
Prestissimo perché l'ultima risale a domenica sera e avendo iniziato questo libro mercoledì scorso - il perché lo potete leggere qui se ve lo siete perso ieri - e dato anche il suo essere piccino, non mi ci è voluto molto per terminarlo.
Prima di tutto ringrazio comunque l'autrice per la dedica all'interno del libro e per i due segnalibri da colorare che lo accompagnavano.
E ovviamente ringrazio anche le blogger che hanno organizzato il tour che mi ha permesso di vincerlo - e per me quello sulla cover resterà sempre un piranha.
Titolo: Una famiglia bellissima
Autrice: Antonella di Martino
Data di uscita: maggio 2016
Pagine: 173 (copertina flessibile)
Editore: Eclissi Editore
Trama: Max è un adolescente bello, alto, biondo, con gli occhi azzurri. L'incarnazione del benessere e della serenità, come i suoi genitori. Apparentemente perfetti. Nascosto nei sotterranei della bella villa in cui abitano, il loro segreto è al sicuro: cresce, respira, richiede infinite cure e attenzioni, provoca infelicità. È la spada di Damocle di Max, l'ossessione che non lo abbandona mai, il tormento che lo spinge a spiare i compagni di scuola nel tentativo di comprendere com'è la vita di un ragazzino normale. Max normale non si sentirà mai, oppresso da un castello di bugie, complesso e ingegnoso, destinato a durare decenni. Eppure qualcosa cambia.
Un imprevisto si inserisce tra gli ingranaggi della sofisticata menzogna, li corrode, li rende vulnerabili. Max prende coscienza, evade dalla sua gabbia d'oro, si apre alla compassione e all'amore. Il tempo della sopravvivenza è finito. Inizia qualcos'altro. Vita o morte.
Comunque fuori dalla gabbia.
Questo libro è... sconvolgente.
E non so se riuscirò a parlarne a dovere e soprattutto dovrò stare attenta alle parole che userò per evitare che voi incappiate in spoilers.
La famiglia di Max è ricca, bellissima, perfetta. Ma custodisce un segreto.
E questo segreto - di cui è a conoscenza solo la nonna all'infuori di loro - è celato nei sotterranei della casa. Max non può neanche avere un amico perché qualsiasi relazione al di fuori del nucleo famigliare - compresa quella con gli altri parenti - può costituire una seria minaccia per la loro sopravvivenza.
Ma poi i genitori vanno in vacanza ai Caraibi e lasciano - molto egoisticamente - il tredicenne Max ad occuparsi da solo del segreto nascosto in casa.
Ma Max comincia a dubitare degli insegnamenti che il padre gli ha inculcato a forza nella testa e una serie di avvenimenti - tra cui il ritrovamento del diario della nonna - lo portano a scoprire tutto quello che fino a quel momento era stato troppo cieco per vedere all'interno della sua stessa famiglia.
E qui mi fermo con la storia.
È un libro con una trama che sembra semplice all'apparenza, ma che nasconde molto di più man mano che la pagine vengono sfogliate e l'intreccio si dipana.
Sembrerebbe una sorta di mystery e in un certo qual modo lo è anche, ma ha anche elementi che fanno venire la pelle d'oca perché colpiscono certi aspetti della tua psiche che proprio non ti aspetti.
La natura del segreto nascosto in casa di Max è facilmente intuibile dopo un po' - e lo stesso protagonista ne è consapevole anche se ad un livello inconscio dopo una vita di indottrinamento - ma questo non toglie nulla della suspense che continua ad aleggiare.
I genitori di Max sono tremendi e se comunque alla fine c'è la scoperta di una motivazione dietro la follia che colpisce questa famiglia per cui le apparenze, il potere, la ricchezza e l'essere temuti dal resto delle persone sono tutto, lo stesso non si può fare a meno di provare orrore per quello che si nasconde dietro la facciata.
È una storia di follia e paura e pregiudizi - gli stessi pregiudizi che il padre di Max proclama tanto da una vita di non avere perché sinonimo di ignoranza, ma che non può fare a meno di infliggere a se stesso e alla sua stessa famiglia nel momento in cui li mette tutti in gabbia. Se da una parte si possono anche comprendere le motivazioni che stanno dietro alla storia di questa famiglia - che risale anche fino a molto prima degli anni in cui è narrata - dall'altra comunque non si può fare a meno di assistere impotenti alla tragedia che scorre sotto i nostri occhi.
Potrete forse pensare che 173 pagine siano poche, ma avranno su di voi l'effetto di un calcio nello stomaco. E se dovessi paragonare questo libro ad un'altra opera, la prima che mi verrebbe in mente è Dorian Gray di Oscar Wilde - la facciata di pura perfezione con funghi e muffa che crescono nelle crepe sempre più evidenti.
Autrice: Antonella di Martino
Data di uscita: maggio 2016
Pagine: 173 (copertina flessibile)
Editore: Eclissi Editore
Trama: Max è un adolescente bello, alto, biondo, con gli occhi azzurri. L'incarnazione del benessere e della serenità, come i suoi genitori. Apparentemente perfetti. Nascosto nei sotterranei della bella villa in cui abitano, il loro segreto è al sicuro: cresce, respira, richiede infinite cure e attenzioni, provoca infelicità. È la spada di Damocle di Max, l'ossessione che non lo abbandona mai, il tormento che lo spinge a spiare i compagni di scuola nel tentativo di comprendere com'è la vita di un ragazzino normale. Max normale non si sentirà mai, oppresso da un castello di bugie, complesso e ingegnoso, destinato a durare decenni. Eppure qualcosa cambia.
Un imprevisto si inserisce tra gli ingranaggi della sofisticata menzogna, li corrode, li rende vulnerabili. Max prende coscienza, evade dalla sua gabbia d'oro, si apre alla compassione e all'amore. Il tempo della sopravvivenza è finito. Inizia qualcos'altro. Vita o morte.
Comunque fuori dalla gabbia.
Questo libro è... sconvolgente.
E non so se riuscirò a parlarne a dovere e soprattutto dovrò stare attenta alle parole che userò per evitare che voi incappiate in spoilers.
La famiglia di Max è ricca, bellissima, perfetta. Ma custodisce un segreto.
E questo segreto - di cui è a conoscenza solo la nonna all'infuori di loro - è celato nei sotterranei della casa. Max non può neanche avere un amico perché qualsiasi relazione al di fuori del nucleo famigliare - compresa quella con gli altri parenti - può costituire una seria minaccia per la loro sopravvivenza.
Ma poi i genitori vanno in vacanza ai Caraibi e lasciano - molto egoisticamente - il tredicenne Max ad occuparsi da solo del segreto nascosto in casa.
Ma Max comincia a dubitare degli insegnamenti che il padre gli ha inculcato a forza nella testa e una serie di avvenimenti - tra cui il ritrovamento del diario della nonna - lo portano a scoprire tutto quello che fino a quel momento era stato troppo cieco per vedere all'interno della sua stessa famiglia.
E qui mi fermo con la storia.
È un libro con una trama che sembra semplice all'apparenza, ma che nasconde molto di più man mano che la pagine vengono sfogliate e l'intreccio si dipana.
Sembrerebbe una sorta di mystery e in un certo qual modo lo è anche, ma ha anche elementi che fanno venire la pelle d'oca perché colpiscono certi aspetti della tua psiche che proprio non ti aspetti.
La natura del segreto nascosto in casa di Max è facilmente intuibile dopo un po' - e lo stesso protagonista ne è consapevole anche se ad un livello inconscio dopo una vita di indottrinamento - ma questo non toglie nulla della suspense che continua ad aleggiare.
I genitori di Max sono tremendi e se comunque alla fine c'è la scoperta di una motivazione dietro la follia che colpisce questa famiglia per cui le apparenze, il potere, la ricchezza e l'essere temuti dal resto delle persone sono tutto, lo stesso non si può fare a meno di provare orrore per quello che si nasconde dietro la facciata.
È una storia di follia e paura e pregiudizi - gli stessi pregiudizi che il padre di Max proclama tanto da una vita di non avere perché sinonimo di ignoranza, ma che non può fare a meno di infliggere a se stesso e alla sua stessa famiglia nel momento in cui li mette tutti in gabbia. Se da una parte si possono anche comprendere le motivazioni che stanno dietro alla storia di questa famiglia - che risale anche fino a molto prima degli anni in cui è narrata - dall'altra comunque non si può fare a meno di assistere impotenti alla tragedia che scorre sotto i nostri occhi.
Potrete forse pensare che 173 pagine siano poche, ma avranno su di voi l'effetto di un calcio nello stomaco. E se dovessi paragonare questo libro ad un'altra opera, la prima che mi verrebbe in mente è Dorian Gray di Oscar Wilde - la facciata di pura perfezione con funghi e muffa che crescono nelle crepe sempre più evidenti.
"Prima devo uscire del tutto dalla gabbia e tu sai benissimo che le sbarre sono soprattutto dentro la testa, nelle immagini mentali consolidate in tanti anni di abitudini e di riflessi condizionati." |
E il prossimo libro che scoverai a gennaio nella rubrica You're on my radar è ...... *rullo di tamburi* ...... *ooooooh* ..... *nsfnfskfjso* ..... "Una famiglia bellissima"! Evviva anche questo mese hai fatto un grooooosso danno! E siamo solo al 6 dicembre! <3
RispondiEliminaAhahaha, non so se sentirmi in colpa o meno! xD
EliminaCiao cara sono contenta che hai vinto tu il blogtour hai visto si che storia intrigante in sole 173 pagine?
RispondiEliminaOh sì, l'ho anche immediatamente fatta leggere a mia madre e ha divorato il libro in un pomeriggio! xD
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