venerdì 14 marzo 2025

[Recensione] "Questo post è stato rimosso" di Hanna Bervoets

Quanto potenziale sprecato.
 
 
Titolo: Questo post è stato rimosso
Titolo originale: Wat wij zagen
Autrice: Hanna Bervoets
Data di uscita: 21 giugno 2022
Data di uscita originale: 6 marzo 2021
Pagine: 77 (MLOL Edition)
Editore: Mondadori
Link Amazon: https://amzn.to/41xnRfe

Trama: Essere un moderatore di contenuti significa vedere l'umanità al suo peggio, ma Kayleigh ha bisogno di soldi. Ecco perché accetta un incarico per una piattaforma di social media di cui non le è permesso fare il nome. La sua responsabilità consiste nell'esaminare video e foto offensivi, sproloqui e teorie cospirative, e decidere quali debbano essere rimossi. È un'attività estenuante. Kayleigh e i suoi colleghi trascorrono le giornate guardando le cose più orribili sui loro schermi, e valutandole secondo le linee guida dell'azienda, che cambiano in continuazione. Eppure lei sente di essere nel posto giusto. È brava nel suo ruolo, trova amici tra gli altri moderatori e, quando si innamora della sua collega Sigrid, per la prima volta il futuro le sembra luminoso. Ma presto il lavoro inizia a cambiarli tutti, facendo deragliare le loro vite in modi allarmanti. Quando i colleghi crollano uno dopo l'altro, quando Sigrid diventa sempre più distante e fragile, quando i suoi amici cominciano a sposare le stesse teorie cospirazioniste che dovrebbero valutare, Kayleigh si chiede se quel che fanno non sia troppo per loro. Eppure lei sta benissimo. O no?
Ambientato nel mondo tossico dei moderatori di contenuti, Questo post è stato rimosso è una storia potente e attuale su chi o che cosa determini la nostra visione del mondo. Esplora il concetto di moralità e di come sia fluido, mutando costantemente a seconda di dove e con chi ci troviamo, e mette in luce il potere delle grandi aziende tecnologiche, il modo in cui ci controllano e alla fine ci cambiano per sempre.
 
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TRIGGER WARNING: linguaggio volgare, omofobia, razzismo, grassofobia, bullismo, abusi verbali e fisici, contenuti sessuali, autolesionismo, violenza (anche grafica) su animali. 


Questa storia aveva un grandissimo potenziale - poteva far seriamente riflettere su quanto possa essere alienante vedere quotidianamente contenuti segnalati come violenti o inappropriati per coloro che di lavoro fanno i moderatori sui social media e devono fare da filtro e giudicare ciò che può restare online oppure no, cosa secondo la morale può risultare inaccettabile eppure rientra comunque nelle linee guida stabilite dall'azienda e pertanto non può essere rimosso. 

Kayleigh ha smesso da mesi di lavorare per la Hexa, ma non è per il motivo che pensano tutti - non è perché tutto ciò che è stata costretta a vedere e a valutare di orribile le ha provocato un disturbo da stress post-traumatico. C'è un avvocato che ha intentato una class action contro la Hexa per conto dei suoi colleghi per denunciare le pessime condizioni lavorative, ma lei non ne vuole fare parte - decide però di scrivergli in una lettera la sua storia cosicché lui si decida finalmente a lasciarla in pace. 

Ed è proprio sotto forma di lettera che questa storia si snoda e abbiamo prima un accenno del lavoro precedente di Kayleigh in un call center - che probabilmente ha dato inizio ad un processo di desensibilizzazione in lei - e vediamo poi il corso base e l'esame e infine il lavoro in Hexa. Kayleigh vede cose orribili ogni giorno, deve giudicare oltre cinquecento post segnalati, ma ha un gruppo di colleghi che diventano amici su cui contare per scaricare la tensione a fine giornata - Sigrid in particolare diventa qualcosa di più. 

Vediamo anche come però questi turni prolungati inizino ad incidere sulla psiche e sulla personalità di ogni membro del gruppo: insonnia, aggressività, abuso di alcol e droghe, modi di parlare che includono sempre più spesso quei termini razzisti e omofobi che ogni giorno devono togliere dal web, teorie cospirazioniste che diventano il nuovo modo di vedere il mondo. 

Ed era su questo che avrebbe dovuto concentrarsi di più la storia, avrebbe dovuto mettere più in luce l'alienazione provata dal gruppo - come ormai nessuna immagine "forte" fosse abbastanza forte da suscitare emozioni e reazioni, come ogni scena anche di vita reale venisse processata per categorie e sottocategorie per incasellarla in "rimovibile" oppure no. Come aggressività, irritazione e violenza facessero presto a raggiungere picchi altissimi e a sfociare in veri scontri fisici e verbali. 

Invece la storia punta di più i riflettori sulle relazioni tossiche di Kayleigh - prima con Yena e poi con Sigrid. Che ci sta anche se vogliamo vedere lo sfacelo della relazione con Sigrid in relazione al lavoro di moderatrici per Hexa, ma non si riesce proprio a puntare il dito su chi sia la più tossica della due - prima ti verrebbe da fare un nome, ma poi l'autrice ti lascia intravedere qualcos'altro e allora non sei più sicura di niente. Questo avrebbe meritato di essere più approfondito se davvero l'esperienza ad Hexa ha cambiato profondamente entrambe o solo una di loro. 

E il finale? Non esiste. 

Kayleigh si mette alla ricerca di risposte per una storia che aveva sconvolto Sigrid, ma la storia si interrompe quasi a metà frase - come se l'autrice si fosse alzata per fare una pausa caffè e non fosse mai più tornata a scrivere la conclusione della storia. Veniamo lasciati appesi in una situazione che ha dell'assurdo con Kayleigh in una situazione da denuncia penale e basta, giri pagina e non c'è più niente. 

Ma cosa vuol dire? 

Tanto potenziale e tutto buttato nel tritarifiuti - e ho detestato con ogni fibra del mio essere le descrizioni di cose orribili fatte ai gatti quindi, se siete sensibili all'argomento, girate al largo. 

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