giovedì 14 ottobre 2021

[Recensione] "All Laced Up" di Erin Fletcher

La recensione arriva oggi che è giovedì invece di domani che è venerdì perché sapete bene che, nel venerdì di metà mese, va online il Singing the Book
 
Singing the Book che la disgraziata qui presente - che sta scrivendo la recensione di martedì notte prima ancora di scrivere il WWW Wednesday - deve ancora cominciare. 
 
Sorpresi? Scommetto di no. 
 
 
Titolo: All Laced Up
Serie: All Laced Up #1
Autrice: Erin Fletcher
Data di uscita: 10 ottobre 2016
Durata: 5H 52Min (Storytel Edition)
Editore: Entangled: Crush
Link Amazon: https://amzn.to/3iAlGC0

Trama [tradotta da me]: Tutti amano la superstar dell'hockey Pierce Miller. Tutti tranne Lia Bailey.

Quando i due sono costretti ad insegnare pattinaggio in un corso con lo scopo di salvare il palazzetto del ghiaccio, Lia non è sicura di sopravvivere alla pressione delle Nazionali e all'ego di Pierce. Non solo lui non riesce a ricordarsi il suo nome, ma anche firmato la sua bottiglietta dell'acqua come se fosse una delle sue groupies. Ugh.

Ma se c'è una cosa che Lia conosce meglio del pattinaggio artistico, quello è l'hockey. Sperando di sgonfiare un po'—o anche tanto—il suo ego, Lia si collega al sito della squadra sotto falso nome per dargli suggerimenti e consigli a proposito della sua performance non proprio stellare.

Salta fuori che Pierce non è affatto l'arrogante che sembra. E hanno anche parecchio in comune. Peccato che lui si stia innamorando dell'anonima ragazza online. Non importa quanto divertimento stiano cominciando ad avere nella vita reale, lei comunque teme che lui finirà per scegliere la falsa-Lia rispetto a quella vera…
 
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Lia Bailey è una pattinatrice di talento, figlia di quello che è stato uno dei più grandi giocatori di hockey della squadra della sua città - e che ha perso troppo presto a causa di una commozione cerebrale dopo uno scontro in campo. 
Ha sempre vissuto un po' in stand-by, facendo quello che ama fare ma pensando anche a cosa penserebbe suo padre di lei o se approverebbe - la sua coach vorrebbe che passasse al livello successivo, ma le sue incertezze e le sue paure la bloccano. 

Nel frattempo è stata reclutata dal proprietario del palaghiaccio per insegnare in un workshop di dieci settimane. Il suo partner in questa avventura è Pierce Miller, stella in ascesa dell'hockey che però ultimamente sta avendo qualche problema di performance. 
Lia non ha mai dimenticato il giorno in cui stava andando ad allenarsi e, incrociandosi, Pierce l'ha scambiata per una fan autografandole la bottiglia d'acqua. Manco l'ha riconosciuta, nonostante frequentino la stessa scuola da quattro anni e abbiano anche condiviso delle classi insieme. E la sua opinione non migliora quando Pierce arriva in ritardo alla prima lezione e passa buona parte del tempo al telefono. 

Diventa così semplice poi criticarlo - costruttivamente, sia chiaro - sul forum del sito della squadra. Suo padre le ha insegnato molte cose sull'hockey e rimane sorpresa nello scoprire come Pierce prenda bene i suoi suggerimenti. Online non è così arrogante come sembra e ben presto si instaura una fluente conversazione tra i due. Ma nella vita reale?


Questo libro mi aveva incuriosita perché, per via del pattinaggio, mi aveva fatto venire in mente From Lukov with Love di Mariana Zapata e, per via della critiche online, mi aveva ricordato The Way It Hurts di Patty Blount. In realtà siamo lontani da entrambi - non di troppo eh, pattinaggio e commenti online ci sono, ma vista la brevità non ha lo slow burn della Zapata e non ha i temi pesanti della Blount. 

Nonostante la brevità, devo dire che comunque i protagonisti sono sviluppati bene e le loro personalità emergono senza problemi - sono teenager normali che, nonostante il talento sul ghiaccio, fanno cose da teenager e si comportano come teenager. 
Se devo essere sincera, all'inizio avrei preso a bastonate Pierce perché per ben tre volte non riesce a ricordarsi il nome di Lia e capisco che abbia anche altre cose a cui pensare, ma suvvia! Pierce alla fine non è poi così male ed è davvero dolce con il fratello minore che soffre di disturbo di processazione sensoriale - in pratica alcuni odori, sapori, suoni o sensazioni troppo forti possono scatenare in lui una crisi. 
Il focus è principalmente su Lia e Pierce e il romanzo è narrato a doppia voce, ma anche le loro famiglie hanno un peso consistente nel romanzo e sono un buonissimo cast di supporto. E pensate un po'! Ci sono dei genitori! E i genitori fanno i genitori!

L'hockey è molto presente, anche con termini tecnici, ma risulta tutto comprensibile - forse perché non è il primo romanzo che leggo in materia. Discorso un po' diverso per il pattinaggio di Lia, lasciato un po' in secondo piano rispetto alle performance di Pierce.

All Laced Up è un contemporary romance YA molto caruccio - ho apprezzato da morire la mancanza di cliché come ex-fidanzate gelose, slut-shaming, drama inutile e anche il fatto della doppia identità di Lia l'ho trovato gestito bene: ha avuto un twist che credo di non aver mai visto in altri libri con lo stesso trope.

I momenti tra Lia e Pierce sono davvero dolcissimi e teneri - e, sempre nonostante la brevità del romanzo, devo dire che non si ha mai l'impressione di assistere ad un instalove come mi sarei aspettata. Ci sono anche momenti leggeri e spensierati che bilanciano bene i momenti invece più tristi riguardanti alcuni aspetti delle loro vite famigliari.
 
Ero partita con aspettative piuttosto basse, ma devo dire All Laced Up ha davvero saputo sorprendermi! Non diventerà uno dei miei contemporary romance YA preferiti, non l'ho trovato travolgente o mozzafiato come gli ultimi che ho letto, ma è davvero perfetto se volete una lettura dolce senza tutto quel drama inutile e i cliché fastidiosi - e si può leggere tranquillamente in una sola seduta.

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