venerdì 7 giugno 2024

[Recensione] "Once Was Lost" di Sara Zarr

Questa doveva essere una settimana abbastanza liscia e invece è stata complicata da un paio di cose - prima di tutto il ritorno al lavoro del tutto a sorpresa.
 
Terzo libro che leggo di Sara Zarr e lo trovate anche con la variazione di titolo What We Lost - sempre in inglese, in italiano è inedito.
 
 
Titolo: Once Was Lost
Autrice: Sara Zarr
Data di uscita: 4 gennaio 2011
Data di uscita originale: 1 ottobre 2009
Pagine: 217 (copertina flessibile)
Editore: Little, Brown
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Trama [tradotta da me]: Samara Taylor una volta credeva nei miracoli. Una volta aveva fede in un sacco di cose.

Quando tuo padre è un pastore è difficile non credere all'idea di una famiglia perfetta, di un Dio amorevole e di una grazia divina. Ma ultimamente Sam ha un sacco di ragioni che la portano a dubitare - sua madre è finita in un centro di recupero dopo essere stata fermata per guida in stato di ebbrezza e suo padre sembra più interessato alla sua congregazione che alla sua stessa famiglia. Quando una ragazzina nella loro piccola città viene rapita, la tragedia locale si sovrappone a quella personale di Sam e il filo già piuttosto sottile di fede che la fa andare avanti comincia a sfilacciarsi. 

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TRIGGER WARNING: dipendenza da alcol, adulterio, rapimento, depressione. 


Per Sam non è mai stato facile essere la figlia del pastore - già timida di suo, sa che i suoi amici vanno a feste dove non è invitata e di cui non dovrebbe sapere niente per paura che faccia la spia con il padre. In più sua madre ha un problema con l'alcol - da alcolizzata funzionale che bene o male riusciva a gestirsi (a volte anche con l'aiuto di Sam) ora è stata persino beccata alla guida in stato d'ebbrezza dopo un un incidente in macchina ed è finita in riabilitazione mentre suo padre, che dovrebbe starle ancora più accanto del solito, invece è troppo preso dal suo lavoro di pastore e dallo scrivere sermoni e dall'aiutare tutti tranne che la sua stessa famiglia. 

Sam una volta credeva in Dio e in tutto quello che suo padre pronunciava con convinzione, ma ormai sono anni che il dubbio la tormenta. 

E poi Jody viene rapita nel bel mezzo della domenica pomeriggio e svanisce senza lasciare traccia - e la poca fede che ancora Sam aveva svanisce insieme a Jody. 

L'intera Pineview si mette alla sua ricerca per giorni senza sosta, suo padre è sempre a casa degli Shaw per offrire sostegno spirituale e Sam vorrebbe solo che stesse accanto anche a lei e che si rendesse conto che da quando sua madre non c'è le cose proprio non vanno - sia a casa che fuori. 


Anche questo, come i precedenti libri della Zarr, non è un libro allegro - ma proprio per niente, tanto che la stessa Sam si chiede se non sia depressa. Con un padre sempre occupato ad aiutare gli altri, sua madre era la sua unica complice e con lei in riabilitazione, Sam si sente veramente spaesata - anche perché suo padre sembra davvero dimenticarsi di avere una moglie a volte e com'è possibile che sua madre in riabilitazione sia il genitore migliore in questo scenario? 

Io di mio non mi ritengo molto religiosa - non penso nemmeno di esserlo mai stato, persino da piccola non mi piaceva andare a catechismo. Pertanto non riesco ad immaginare come sia avere una fede che reputavi salda e che invece ad un certo punto inizia a sfaldarsi e a lasciarti in mezzo alle macerie della desolazione. Quindi, nonostante certi pensieri di Sam quando rifletteva sulla sua (mancanza di) fede mi abbiano lasciata alquanto scettica o indifferente o comunque vogliate definirlo, Sam allo stesso tempo è una ragazzina di quindici anni che fa estremamente tenerezza perché cerca in tutti i modi possibili di tenere insieme la sua famiglia anche quando - per sua stessa ammissione - sembrano ormai tre isole diverse che vanno alla deriva in direzioni opposte. 

Sam è una ragazzina confusa, alle prese con problemi più grandi di lei, che si deve scontrare con la dura realtà che le dice che anche i suoi genitori sono solo esseri umani e quindi fallibili - ma questo non mi ha impedito di detestare con ferocia suo padre. Sam è una ragazzina a cui i panni della "figlia del pastore" spesso vanno troppo stretti, ma anche non sa nemmeno chi sia senza quell'etichetta. Sam è una ragazzina che vorrebbe solo una vita normale, ma come può la vita essere normale e poi andare avanti come se nulla fosse quando capitano tragedie di questa portata? 

Arriverete alla fine del libro che vorrete abbracciare Sam. 

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