domenica 30 giugno 2024

[Recensione] "Non ti lascerò cadere" di Jessica Park

Per fortuna che l'ho letto in un'unica seduta (grazie anche al fatto che un quarto di libro è composto solo da testi di canzoni che neanche vengono usate tutte all'interno della storia) perché pensavo che peggio del primo non si potesse fare, e invece...
 
 
Titolo: Non ti lascerò cadere
Titolo originale: Restless Waters
Serie: Left Drowning #2
Autrice: Jessica Park
Data di uscita: 28 maggio 2017
Data di uscita originale: 26 agosto 2015
Pagine: 324 (copertina rigida)
Editore: Sperling & Kupfer
Link Amazon: https://amzn.to/4csFIbG

Trama: Dopo aver affrontato il proprio inferno personale, Blythe McGuire può finalmente guardare in faccia il suo futuro. Un futuro ormai inevitabilmente intrecciato a quello dei fratelli Shepherd. Con Chris, condivide un'incredibile storia d'amore. Con Sabin, un'intensa amicizia, che sta diventando ogni giorno più complicata e presto verrà messa alla prova. Perché ora è Sabin che rischia di annegare, sopraffatto da un passato difficile che ancora lo ossessiona. Il suo tormento minaccia di trascinare tutti e tre in acque pericolose. E anche se Blythe è riuscita a superare il proprio dolore e salvare se stessa, salvare Sabin potrebbe essere, per lei, la sfida più grande di sempre.

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CONTENT WARNING: flashback di abusi domestici su minori, scatti di rabbia, incendio (menzione), morte di genitori, depressione, disturbo da stress post-traumatico. 


Se fosse stato dal punto di vista di Sabin come inizialmente credevo, forse sarebbe stato meglio. Invece è ancora dal punto di vista di Blythe che, lasciatemelo dire, in queste 250 pagine effettive di romanzo è assolutamente insopportabile. 

Non solo vi è una continua ripetizione di frasi e momenti a cui abbiamo già assistito nel primo libro, quasi come se questo libro volesse essere uno standalone e volesse fare un riassunto di ciò che accaduto prima per i lettori che non hanno letto Sei in ogni mio respiro quando invece è chiaramente un sequel e non cambia nemmeno punto di vista narrante come si è soliti fare, ma in alcuni punti si contraddice anche e soprattutto non mancano (ancora fin troppe) le scene di sesso tra Blythe e Chris perché, oh, si amano solo loro. 

Blythe è insopportabile perché si dimostra egoista, possessiva e fin troppo co-dipendente da tutti quanti - pronta a piangere, a fare una scenata, a far sapere a tutti il suo disappunto volto a creare sensi di colpa nell'eventualità (non sia mai!) che suo fratello James o qualcuno dei fratelli di Chris voglia allontanarsi da casa e farsi una vita sua. No, fosse per lei starebbero sempre tutti e sette sotto lo stesso tetto tutti i giorni dell'anno, ventiquattr'ore su ventiquattro. 

Datti una calmata, Blythe. 

Se poi potevo anche apprezzare l'amicizia che la legava a Sabin nel primo libro - sebbene comunque troppo fisica dal mio punto di vista, ma sarà forse perché io non sono mai stata tipo da slanci di affetto - qui le cose diventano così intime e confuse che quasi diventa un triangolo perché Blythe si fa prendere dalla gelosia e loro sono oh così platonicamente innamorati l'uno dell'altra che bisogna per forza creare dell'angst e farci delle belle scene isteriche di pianto. 

E stavolta mi tocca promuovere quell'idiota di Chris a santo perché lui capisce la situazione e approva e tutto il resto - perché, ovviamente, viene fuori che sono legati dal destino da sempre

Forse, a ripensarci, sono tutti degli idioti. 
 
Insomma, se nel primo salvavo qualcosa, qui darei fuoco a tutto - perché se fosse stato dal punto di vista di Sabin e sul suo percorso di guarigione avrebbe avuto più senso e invece no, quella santa martire di Blythe deve salvare tutti e averli tutti con sé.

sabato 29 giugno 2024

[Recensione] "Sei in ogni mio respiro" di Jessica Park

Guardatemi essere la pecora nera della situazione come spesso accade.
 
 
Titolo: Sei in ogni mio respiro
Titolo originale: Left Drowning
Serie: Left Drowning #1
Autrice: Jessica Park
Data di uscita: 26 aprile 2016
Data di uscita originale: 16 luglio 2013
Pagine: 384 (copertina rigida)
Editore: Sperling & Kupfer,
Link Amazon: https://amzn.to/3VT0oDv

Trama: La vita di Blythe McGuire è ormai da troppo tempo un vortice di pensieri, panico, depressione e apatia. Da quattro anni, per l'esattezza. Da quando un terribile incendio ha portato via i suoi genitori. Per Blythe, quella ferita brucia ancora, oggi come ieri. Ed è impossibile separare i ricordi dal dolore. Un dolore devastante che le toglie il respiro. Come se, ogni giorno, fosse sul punto di affogare e dovesse lottare per non andare a fondo. E ora, all' ultimo anno di college, è stanca, senza più voglia di combattere. Poi, però, qualcosa cambia. Succede quando il suo sguardo incontra quello di Chris Shepherd. Chris la trascina fuori dal torpore che l'avvolge. Si insinua in quella piccola parte di lei che ancora insegue la speranza. Il piacere. E la riporta alla vita. Blythe, seppure con qualche esitazione, comincia ad amarlo. Ma non appena le acque si fanno più calme, si accorge che lo stesso Chris è intrappolato nel proprio passato. Un passato che potrebbe essere più complicato del suo. E lei, forse, è l'unica persona in grado di salvarlo. Perché quando la vita ti trascina in un abisso oscuro, per risalire puoi soltanto nuotare contro la corrente, respirare e amare.
 
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CONTENT WARNING: dipendenza da alcol, vomito, lutto, abusi domestici.


Come al solito, su Goodreads ci sono recensioni stellari e io mi sento, come al solito, un pesce fuor d'acqua perché c'è veramente poco che salverei di questo romanzo. 
 
Non starò neanche a rielaborare la trama come faccio sempre perché non ne ho voglia - e comunque quella sopra è più che sufficiente. Non so perché mi incaponisco con questo genere di romanzi quando so che, nella maggior parte dei casi, mi faranno alzare così tanto gli occhi al cielo al punto di temere che mi si rovescino permanentemente all'indietro oppure, nella migliore delle ipotesi, mi lasceranno indifferente. 

Se non si fosse capito, qui siamo nell'ambito del primo caso. 

Intanto c'è un instalove immediato, roba che se non è nel primo capitolo allora è nel secondo. Blythe inizialmente è anche interessante perché ci viene subito presentata come ubriaca - cosa che lei dice di essere ormai ogni sera da quattro anni a questa parte da quando ha perso i suoi genitori. Ehi, ognuno affronta il lutto a modo suo, no? 

Ma poi incontra Chris e da lì non esiste altro, sente subito questo legame con lui e capisce subito che sono destinati ad essere l'uno il futuro dell'altra. Improvvisamente sente di star guarendo e di non avere più bisogno di bere perché ora c'è lui che l'aiuta a respirare attraverso il dolore. 

Li sentite i miei occhi che si rovesciano all'indietro? 

Nessuno slow burn, nessuna crescita, nessuna tensione - lui poi manda tanti di quei segnali d'allarme che bisognerebbe scappare a gambe levate e si comporta più di una volta in una maniera abominevole... ma lei lo riaccoglie sempre a braccia aperte. Che poi, se vogliamo dirla tutta, non è neanche lui che rinsavisce e si rende conto di quanto si stia comportando come un idiota - no, lui subisce passivamente la decisione di altre persone, tanto sa che Blythe è ancora lì che gli muore dietro. 

Insomma, un non-sense dietro l'altro - per non parlare di lei, che dopo non essere mai uscita dalla sua stanza del dormitorio se non per andare a lezione (o almeno così dice perché non la si vede mai in aula), improvvisamente decide di mettersi a correre ogni giorno e ci dice che in due mesi è arrivata a correre otto chilometri e mezzo. Sì, e io sono la Regina d'Inghilterra. Oh, se qualcuno tra di voi corre e mi conferma che è effettivamente possibile, posso anche credergli. Ma io faccio il tapis roulant da novembre e ancora mi fermo a 4,6 chilometri in un'ora - è anche vero che di fatto io non corro, ma cammino ad una velocità incrementale di 4.4, 4.5 e poi 4.6 km/h. E di grazia, poi anche - ma Blythe non ha la fibromialgia e forse dipende da quello. 

E poi le scene di sesso. Non sono una pudica, non sono una che si scandalizza, un paio di mi vanno anche bene, ma ad una certa è tutto ciò che accade nel romanzo ed erano di una noia mortale. Insomma, già che sono immersa in questo corso per il lavoro che mi sembra non finire più, e poi manco quando posso avere tempo per me e rilassarmi e leggere c'è qualcosa che tenga viva la mia attenzione. 

Salvo solo le reazioni dei fratelli di Chris a tutto ciò che hanno subito nell'infanzia perché è stato un trauma notevole che, anche se non hanno visto tutto, comunque erano coscienti di cosa accadeva e, pur avendolo rimosso una volta cresciuti, li ha incasinati di brutto - questo l'ho trovato reale e il fatto di andare in terapia alla fine di questo romanzo è l'unica cosa sensata che ho trovato tra le sue pagine. 

Leggerò il secondo libro? Ovviamente, visto che sono masochista. 

lunedì 24 giugno 2024

[Recensione] "I giorni felici di Juniper Lemon" di Julie Israel

Oggi sarà una giornata piuttosto impegnativa - all'ora in cui questo post andrà online io sarò già in città e poi oggi pomeriggio mi aspetta un'altra incombenza.
 
 
Titolo: I giorni felici di Juniper Lemon
Titolo originale: Juniper Lemon's Happiness Index
Autrice: Julie Israel
Data di uscita: 6 febbraio 2018
Data di uscita originale: 30 maggio 2017
Pagine: 335 (copertina rigida)
Editore: Mondadori
Link Amazon: https://amzn.to/3KNLxEc

Trama: Sono trascorsi ormai 65 giorni dall’incidente che ha letteralmente sbriciolato il mondo di Juniper. Senza Camie, la sua adorata sorella maggiore, la vita è diventata all’improvviso un luogo freddo e buio. Questo almeno fino a quando non trova per caso una lettera scritta dalla sorella proprio il giorno dell’incidente e indirizzata a un misterioso “Tu”, un innamorato segreto con cui Camie aveva intenzione di rompere e di cui lei ignorava l’esistenza. Impaziente di scoprirne l’identità, Juniper inizia a indagare. Forse, pensa, se riuscirà a trovarlo e a consegnargli il messaggio, quel vuoto enorme che avverte dentro potrebbe attenuarsi almeno un po’…

In quegli stessi giorni, però, Juniper perde qualcos’altro che le sta particolarmente a cuore, uno dei cartoncini del suo speciale schedario della felicità sui quali annota gli aspetti positivi e negativi delle sue giornate, un rito quotidiano che l’ha aiutata a tenere insieme i pezzi della sua vita da quando Camie è morta. Senza quel biglietto – che contiene oltretutto un suo segreto inconfessabile – si è creato un vuoto. Un altro, che si somma a quello lasciato dalla scomparsa della sorella.

La vita e la felicità, però, sono per natura imprevedibili e, mentre è impegnata nella sua doppia ricerca, Juniper finisce per scoprire segreti e profondi motivi di infelicità di alcuni dei suoi compagni di classe. A quel punto, si lancia in una nuova missione: rendere meno disperata e solitaria la vita di quei suoi compagni, finendo così per curare, di riflesso, la propria, di infelicità.

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CONTENT WARNING: morte di una sorella, violenza domestica.


Juniper non è mai stata una ragazza molto positiva - quella era più che altro sua sorella Camilla che, mesi prima, l'aveva sfidata a scrivere ogni giorno almeno tre cose felici. Juniper però ha ben poco da essere felice perché il 4 luglio ha perso sua sorella in un incidente stradale, i suoi genitori sono a pezzi e sua madre in particolare non esce quasi mai dalla sua stanza e la sua migliore amica Lauren la evita perché non è mai stata capace di gestire le situazioni imbarazzanti e quindi non riesce a parlarle. 

I suoi cartoncini della felicità quindi, che prima riportavano in cima la data del giorno, ora scandiscono il tempo da quando Camilla è morta e nel giorno 65 dalla sua scomparsa, in una vecchia borsa di Camilla, Juniper trova una lettera che la sorella aveva indirizzato ad un misterioso Te con cui aveva una relazione e di cui Juniper proprio non sapeva niente. 

Chi è Te e come può rintracciarlo? Forse consegnare questa lettera al suo legittimo destinatario può essere un'ultima buona azione che Juniper può fare per Camilla e servire ad espiare la sua colpa - perché nei giorni precedenti l'incidente le due sorelle non si parlavano ed erano arrabbiate l'una con l'altra e Juniper le ha detto cose che ora non può rimangiarsi e per cui è troppo tardi per scusarsi. 

Il ritrovamento della lettera però distrae Juniper dalla compilazione del biglietto 65 quella sera - costretta quindi a portarselo a scuola a causa di un ritardo la mattina successiva, finisce inavvertitamente per perderlo e ora qualcuno rischia di scoprire il suo segreto e le cose che ci ha scritto e di cui si vergogna.

La ricerca del suo biglietto la porterà a scoprire altri segreti e a creare nuove connessioni con persone che non immaginava mentre intanto cerca di scoprire ciò che non sapeva di sua sorella e di onorarla nella maniera migliore possibile. 


Come ripeto sempre quando leggo questo tipo di libri, io sono figlia unica e quindi non posso capire davvero a fondo cosa significhi avere un fratello o una sorella e poi perderlo - magari anche sentendosi in colpa per qualcosa che (non) si è detto o fatto. Juniper però è una protagonista con cui è estremamente facile entrare in empatia, simpatizzando quindi con il suo dolore e i suoi rimpianti mentre cerca di ricostruire una vita che sembrava modellata sulle cose che l'aveva spinta a fare Camilla per farla uscire dal suo guscio. 

Il suo bisogno di sistemare le cose - e anche le persone - la porta spesso a commettere degli errori di valutazione e a non rendersi conto che spesso non serve intervenire perché anche quella che nasce come buona intenzione rischia di provocare danni. 

Ho amato lo svilupparsi del suo rapporto con Brand, prima come siparietto comico fino a diventare qualcosa di più - è proprio Brand ad avvertirla dei pericoli di intromettersi negli affari altrui e questo perché lui stesso nasconde un segreto. Sebbene nel corso del suo rapporto con Juniper faccia una cosa che non mi è piaciuta e che è stata lasciata passare in sordina, l'ho trovato un ragazzo davvero dolce e romantico a modo suo. E poi è un musicista e già questo basta per farmi perdere la testa. 

E ho amato lo sviscerarsi del rapporto di Juniper e Camilla, sebbene questa sia morta - questo perché Juniper fa il possibile per tenerla ancora in vita e vicina a sé il più possibile, ricordando aneddoti e marchiando ogni posto significativo con una "Camilla è stata qui". Sebbene triste in molte scene e nel finale - soprattutto perché si arriva a toccare quella che è la fase di accettazione del lutto - Juniper si rende conto che, per quanto si possa essere vicini, forse non si conoscerà mai davvero tutto di una persona... anche se questa è tua sorella. Il romanzo è triste nel ricordarci quanto una persona che non c'è più non potrà più sperimentare o vivere nella propria vita, ma è proprio quel vuoto lasciato a dare valore a ciò che c'è stato prima e all'amore e al bene che esistevano. 

mercoledì 19 giugno 2024

[Recensione] "Il problema è che ti amo" di Jennifer L. Armentrout

Incredibilmente ho finito un libro di più di 400 pagine in quattro giorni - e tutto questo facendo la mia solita ora di tapis roulant il mattino mentre guardo un film (a rate) e facendo un corso online che mi occuperà probabilmente fino a metà luglio come minimo.
 
 
Titolo: Il problema è che ti amo
Titolo originale: The Problem with Forever
Autrice: Jennifer L. Armentrout
Data di uscita: 7 luglio 2016
Data di uscita originale: 17 maggio 2016
Pagine: 440 (copertina rigida)
Editore: Nord
Link Amazon: https://amzn.to/3Rr6LeK

Trama: Da quattro anni, il silenzio è lo scudo che la protegge dal resto del mondo. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, Mallory Dodge ha cercato di superare i traumi del passato, ma le cicatrici dell'anima bruciano ancora e non le permettono di dimenticare. Ecco perché dover frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarà costretta a uscire dal guscio, la terrorizza. Tuttavia accade l'inaspettato: tra i suoi nuovi compagni c'è Rider Stark, l'unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un'occasione l'ha protetta dalla violenza del padre affidatario. Rider però è cambiato: ha un atteggiamento arrogante e pare che sia invischiato in una rete di cattive compagnie. Anche se, dietro quella maschera da sbruffone, Mallory riconosce ancora il suo eroe di un tempo… un eroe per di più molto affascinante.

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CONTENT WARNING: maltrattamenti su minore, abusi, violenza. 


Arrivata a quello che sarebbe il suo ultimo anno di liceo prima di poter pensare al college, Mallory si sente finalmente pronta (o quasi) a frequentare una scuola vera e propria dopo che gli ultimi anni li ha passati a studiare a casa da privatista. Non mancano ovviamente le ansie al solo pensiero perché fa ancora fatica a parlare con le due persone che da quattro anni l'ha presa con sé e adottata dopo averle salvato la vita, figuriamoci con dei perfetti estranei. Questo perché Mallory non si è ancora liberata del suo stress post-traumatico e del condizionamento che anni di abusi e maltrattamenti da parte della famiglia affidataria che ha avuto per tutta l'infanzia l'hanno sempre spinta a non far rumore e a non parlare - ad essere invisibile. 

Mallory però non vuole più essere quella ragazza e quindi è giunto il momento di affrontare le proprie paure e uscire nel mondo - un passo alla volta. Ma oltre ai tanti piccoli shock di un'esperienza nuova e lontana dalla sua comfort zone, il più grande è sicuramente quello rappresentato da Rider - Rider, che era il bambino in affido con lei che la proteggeva sempre, prendeva le botte al posto suo frapponendosi tra lei e i pugni di Mr. Henry e le leggeva sempre una favola quando aveva paura di addormentarsi. Rider, da cui era stata separata quattro anni prima la notte dell'incidente che ha cambiato le loro vite - e di cui si è sempre chiesta se fosse ancora vivo e se stesse bene. 

E Rider è vivo, in carne ed ossa davanti a lei, ancora protettivo nei suoi confronti come allora - ma sembra più rilassato, più incurante di ciò che gli succede attorno e Mallory non può che chiedersi se tutti siano andati avanti e lei sia l'unica ancora bloccata nel passato.


Per certi aspetti questo romanzo è troppo lungo, ma per altri in tutte queste pagine comunque non risponde a certe domande che il lettore non può fare a meno di chiedersi - anche se ad alcune risponde indirettamente Rider alla fine. 

Per esempio non vengono mai nominati i loro genitori biologici - sembra che siano in affido da quando entrambi avevano tre anni o giù di lì e anche se Mallory non può parlare per Rider, neanche dei suoi accenna mai niente. Non ci dice se abbia mai chiesto ad un'assistente sociale chi fossero, se abbia mai saputo qualcosa di loro o del perché è finita in affido - se anche è qualcosa a cui non ha risposte oppure a cui comunque non vuole pensare, fa lo stesso parte del suo passato come le altre cose che ci racconta quando ricorda certi eventi. Un altro esempio è rappresentato dalla sua migliore amica Ainsley: ci dice che si sono conosciute studiando da privatiste, ma non sappiamo mai (per quanto possa essere una nozione assolutamente ininfluente) perché - visto che Ainsley è così espansiva e a differenza di Mallory non ha problemi a conoscere nuova gente - non frequenta tutt'ora una vera scuola. 

Tornando comunque alla storia, questa è una storia toccante e commovente - specialmente quando vediamo Mallory e Rider bambini e vediamo tutt'ora l'intimità e la forza del loro legame anche dopo quattro anni passati senza vedersi e senza sapere se l'altro fosse vivo o meno. Non si può fare a meno di empatizzare con loro, di volerli abbracciare e fare il tifo affinché riescano a sbloccarsi e a diventare le versioni migliori di loro stesse - perché, per quanto a Mallory non sembri inizialmente, anche Rider è bloccato nel passato come se non fosse mai uscito da quella casa. 

L'evoluzione di Mallory è impercettibile, a volte sembra che arrivi quasi troppo tardi quando leggiamo di tutti i momenti in cui non riesce a parlare o comunque ha bisogno che Rider la salvi da una qualunque situazione sociale - ma poi arriva, poi trova la sua voce e una consapevolezza tutta nuova. Soprattutto trova la forza di essere lei ora a riconoscere la debolezza di Rider e ricambiando il favore di tanti anni prima. Nel frattempo però il tutto - per quanto comprensibile e ancora influenzato dal trauma - si trascina e rende la narrazione pesante. Il fatto che poi alcune frasi si ripetano ad oltranza nel corso di tutta la storia non aiuta.

E per quanto Rider sia bello e adorabile e un cavaliere senza macchia e senza paura che però ha un po' troppo il complesso del martire, forse avrei fatto a meno di leggere di tutte quelle volte che sorride e gli viene una fossetta sulla guancia destra e a Mallory manca il fiato - resta comunque un perfetto Fidanzato di Carta. 

Ho adorato alcuni dei personaggi di contorno come Hector, Jayden e Ainsley - che poi si rivelano mica tanto di contorno, visto che sono fondamentali per la crescita emotiva di Mallory e per il rapporto che i primi due instaurano con Rider. 

Insomma, come ho detto è una storia toccante quando resti lì e ci rifletti, ma nel mentre non ho provato quell'emozione che mi sarei aspettata di provare. Magari sono io che sono ancora nel blocco del lettore e quindi resto "indifferente" a tutto e non trovo libri che mi emozionino veramente fino in fondo come una volta, ma resto dell'idea che tagliare qualcosa e snellire la storia avrebbe aiutato parecchio.

venerdì 14 giugno 2024

[Recensione] "A Lie for a Lie" di Jane Buckingham

Sono a casa da lavorare, ma sto andando più in giro adesso di quanto abbia fatto negli ultimi nove mesi e sto patendo più ansia adesso di quanto abbia fatto negli ultimi anni.
 
 
Grazie a NetGalley e alla Greenleaf Book Group Press per la copia digitale in anteprima.


Titolo: A Lie for a Lie
Autrice: Jane Buckingham
Data di uscita: 18 giugno 2024
Pagine: 256 (Kindle Edition)
Editore: Greenleaf Book Group Press
Link Amazon: https://amzn.to/3UmlGHM

Trama [tradotta da me]: Il tuo ragazzo ti tradisce? Un bullo crea il caos? Un compagno di classe copia? Non ti arrabbiare. Ottieni @Vendetta. Alla Milford High, se hai un problema, scrivi a @Vendetta e chi c'è dietro l'account si occuperà della cosa con una imbarazzante e pubblica punizione. Ma quando la stella del basketball della scuola cade vittima di un pericoloso scherzo orchestrato da Vendetta, le conseguenze sono quasi fatali.

Sabrina Richards, ambiziosa studentessa della Milford all'ultimo anno e complice inconsapevole in questo gioco letale, deve svelare il mistero riguardante la vera identità di Vendetta. Con il proprio futuro in bilico, Sabrina si imbarca in una ricerca senza sosta per svelare la mente dietro a questi scherzi pericolosi. Scavando a fondo nei segreti e nelle bugie che circondano Vendetta, Sabrina scopre che persino i suoi alleati più vicini potrebbero nascondere sinistre verità. E mentre Sabrina diventa sempre più vicina all'esporre il colpevole dietro Vendetta e il tentato omicidio, si accorgerà presto che anche la sua vita è sul filo del rasoio.

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CONTENT WARNING: attacchi di panico, bullismo, vendetta, ricatto, tentato omicidio.


Immaginatevi una storia un po' alla Pretty Little Liars - segreti, ricatti, cellulari che suonano tutti contemporaneamente quando viene postato qualcosa... l'autrice stessa nelle note finali dice di essere ispirata alla famosa serie televisiva. 


Sabrina Richards attende con impazienza di sapere se è stata ammessa ad Harvard oppure no - Harvard era il college dei sogni di sua madre, che Sabrina ha purtroppo perso sette anni fa, e da allora ha studiato sodo e si è impegnata all'inverosimile per essere ammessa e coronare quindi quel sogno per entrambe. Pertanto non sono mai esistite feste o uscite, attività che fossero puro divertimento e che quindi non servissero a fare bella figura sulla domanda di ammissione - lei e la sua migliore amica Emily, specialmente da quando Brooke le ha mollate all'inizio delle superiori dopo essersi messa con il ragazzo più popolare del loro anno e ora della loro scuola, sono sempre state sole contro tutti. 

Ma poco dopo aver assistito ad uno scherzo di Vendetta ai danni di una delle coppie più famose del loro anno, Sabrina riceve la notizia che la sua domanda di ammissione anticipata è stata respinta - a cosa sono servite tutte quelle ore di studio ed impegno, la sua mania di controllo e gli attacchi di panico da quando è morta sua madre per poi fallire in questo modo, non essere brava a sufficienza e deludere quindi se stessa, suo padre, ma soprattutto sua madre?

La beffa arriva quando per caso scopre per puro caso e oltretutto da altre persone che invece Emily è stata ammessa - Emily, che sapeva che Harvard era la scuola dei suoi sogni e che le aveva detto che non le interessava e che non avrebbe fatto domande per lo stesso college perché Harvard era di Sabrina. Quindi perché non godersi finalmente l'adolescenza perduta e andare ad una festa e ubriacarsi? Perché non dire finalmente a Brooke e Finn cosa pensa veramente di loro? Perché non svegliarsi la mattina dopo e scoprire di aver fatto qualcosa di terribile? Perché non rendersi conto di aver scritto a Vendetta e di aver quindi appena rovinato la vita a qualcuno?

E la vendetta viene quindi servita su un piatto d'argento, peccato che ora Vendetta ha in mano la vita di Sabrina - e i suoi segreti e le sue bugie. Pertanto Sabrina non può rifiutarsi quando Vendetta le chiede solo un "piccolo favore" in cambio del silenzio su ciò che ha fatto per lei - peccato che questo favore si riveli essere quasi fatale per qualcun altro e che ora la posta in gioco sia molto più alta. 


Gli è mancato forse un po' di mordente per coinvolgermi davvero a fondo e tenermi sulle spine perché, sebbene l'account di Vendetta nasca come forse un atto di giustizia sociale, si trasforma poi in qualcosa di sempre più personale e pericoloso e avrei voluto vedere quindi più escalation - ma resta comunque un buon thriller young adult. 

Sabrina è un personaggio che forse un po' insopportabile man mano che si va avanti con la lettura perché il lettore si rende conto di quanto sia egocentrica, concentrata su stessa e sui propri bisogni e su quello che vuole lei, mettendo se stessa su un piedistallo pensando di essere la migliore e la più intelligente, giudicando sempre tutti gli altri e incasellandoli negli stereotipi che gli affibbia e che poi non gli leva più di dosso. Ma Sabrina è anche un personaggio che si può capire - ha perso la mamma troppo giovane e da allora, per non soffrire, si è rinchiusa nella sua bolla composta da lei e da Emily (e una volta anche da Brooke) e rifiutandosi di far entrare qualcun altro. Ha quindi un bisogno estremo di controllare sempre tutto, non ama i cambiamenti e soffre spesso di attacchi di panico. 

Non è cattiva - qui in fondo nessuno lo è davvero - pertanto la decisione di svelare chi sia Vendetta non è solo una questione di salvarsi la faccia, ma anche genuino senso di colpa per ciò che le sue azioni, la sua rabbia, la sua invidia e la sua frustrazione hanno causato. 

Non ci sono scene al cardiopalma, non ci sono capitoli che finiscono con un cliffhanger, non ci sono momenti di forte tensione salvo nel confronto finale, ma riesce comunque ad intrattenere e a mantenere viva la curiosità del lettore. 

I personaggi presentati e coinvolti nella storia non sono tanti - data anche la bolla in cui Sabrina vive - pertanto da una parte ci si può anche immaginare che Vendetta possa essere una delle persone con cui lei interagisce e non un completo sconosciuto qualsiasi che salti fuori dal nulla. Se da una parte forse il numero esiguo di sospettati può non piacere e portare a pensare che la soluzione sia troppo facile, penso che pure l'altra opzione non sia stellare. E quindi, sebbene i sospettati non siano tanti, con il fatto che la faccenda ci mette parecchio a mettersi in moto, nessuno risalta più di qualcun altro e per tre quarti buoni del libro non sapevo su chi puntare il dito. Poi un indizio qui, una conversazione lì e mi sono detta: ma vuoi vedere che alla fine Vendetta è...

E ci ho preso. 

Sabrina invece ha dovuto sbatterci la faccia, ma credo sia anche comprensibile viste le circostanze e credibile viste le premesse della storia e i caratteri delle persone coinvolte. L'identità di Vendetta mi ha in parte sorpresa perché ho trovato le motivazioni dietro alla scelta dell'autrice per questo personaggio ben costruite, ma posso dire che però non mi ha neanche colpita come un calcio nello stomaco come mi sarei aspettata?

A Lie for a Lie è un romanzo che dipinge degli adolescenti normalissimi, alle prese con famiglie più o meno allargate, genitori che hanno scelto di abbandonare la famiglia e altri che invece non hanno avuto possibilità di scelta e come questo influenzi il carattere e la crescita di un figlio, i pericoli di un uso sconsiderato e poco consapevole dei social media, la pressione sociale derivante dal dover essere ammessi ad un college dell'Ivy League per essere considerati una persona veramente di successo e non un fallimento.

E potrebbe anche essere il primo di una serie perché resta un interrogativo - Vendetta dice di non aver fatto una certa cosa in prima persona e neanche di averla fatta fare a chi pensava di averla effettivamente fatta. Poi, sorpresa, finisce con quello che non è un vero e proprio cliffhanger, ma che lascia intendere che ci sia spazio per altro... o per qualcun altro. D'altronde, Pretty Little Liars ci ha sempre insegnato che A. non è mai stata una persona sola... 

venerdì 7 giugno 2024

[Recensione] "Once Was Lost" di Sara Zarr

Questa doveva essere una settimana abbastanza liscia e invece è stata complicata da un paio di cose - prima di tutto il ritorno al lavoro del tutto a sorpresa.
 
Terzo libro che leggo di Sara Zarr e lo trovate anche con la variazione di titolo What We Lost - sempre in inglese, in italiano è inedito.
 
 
Titolo: Once Was Lost
Autrice: Sara Zarr
Data di uscita: 4 gennaio 2011
Data di uscita originale: 1 ottobre 2009
Pagine: 217 (copertina flessibile)
Editore: Little, Brown
Link Amazon: https://amzn.to/3R7DyFq

Trama [tradotta da me]: Samara Taylor una volta credeva nei miracoli. Una volta aveva fede in un sacco di cose.

Quando tuo padre è un pastore è difficile non credere all'idea di una famiglia perfetta, di un Dio amorevole e di una grazia divina. Ma ultimamente Sam ha un sacco di ragioni che la portano a dubitare - sua madre è finita in un centro di recupero dopo essere stata fermata per guida in stato di ebbrezza e suo padre sembra più interessato alla sua congregazione che alla sua stessa famiglia. Quando una ragazzina nella loro piccola città viene rapita, la tragedia locale si sovrappone a quella personale di Sam e il filo già piuttosto sottile di fede che la fa andare avanti comincia a sfilacciarsi. 

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TRIGGER WARNING: dipendenza da alcol, adulterio, rapimento, depressione. 


Per Sam non è mai stato facile essere la figlia del pastore - già timida di suo, sa che i suoi amici vanno a feste dove non è invitata e di cui non dovrebbe sapere niente per paura che faccia la spia con il padre. In più sua madre ha un problema con l'alcol - da alcolizzata funzionale che bene o male riusciva a gestirsi (a volte anche con l'aiuto di Sam) ora è stata persino beccata alla guida in stato d'ebbrezza dopo un un incidente in macchina ed è finita in riabilitazione mentre suo padre, che dovrebbe starle ancora più accanto del solito, invece è troppo preso dal suo lavoro di pastore e dallo scrivere sermoni e dall'aiutare tutti tranne che la sua stessa famiglia. 

Sam una volta credeva in Dio e in tutto quello che suo padre pronunciava con convinzione, ma ormai sono anni che il dubbio la tormenta. 

E poi Jody viene rapita nel bel mezzo della domenica pomeriggio e svanisce senza lasciare traccia - e la poca fede che ancora Sam aveva svanisce insieme a Jody. 

L'intera Pineview si mette alla sua ricerca per giorni senza sosta, suo padre è sempre a casa degli Shaw per offrire sostegno spirituale e Sam vorrebbe solo che stesse accanto anche a lei e che si rendesse conto che da quando sua madre non c'è le cose proprio non vanno - sia a casa che fuori. 


Anche questo, come i precedenti libri della Zarr, non è un libro allegro - ma proprio per niente, tanto che la stessa Sam si chiede se non sia depressa. Con un padre sempre occupato ad aiutare gli altri, sua madre era la sua unica complice e con lei in riabilitazione, Sam si sente veramente spaesata - anche perché suo padre sembra davvero dimenticarsi di avere una moglie a volte e com'è possibile che sua madre in riabilitazione sia il genitore migliore in questo scenario? 

Io di mio non mi ritengo molto religiosa - non penso nemmeno di esserlo mai stato, persino da piccola non mi piaceva andare a catechismo. Pertanto non riesco ad immaginare come sia avere una fede che reputavi salda e che invece ad un certo punto inizia a sfaldarsi e a lasciarti in mezzo alle macerie della desolazione. Quindi, nonostante certi pensieri di Sam quando rifletteva sulla sua (mancanza di) fede mi abbiano lasciata alquanto scettica o indifferente o comunque vogliate definirlo, Sam allo stesso tempo è una ragazzina di quindici anni che fa estremamente tenerezza perché cerca in tutti i modi possibili di tenere insieme la sua famiglia anche quando - per sua stessa ammissione - sembrano ormai tre isole diverse che vanno alla deriva in direzioni opposte. 

Sam è una ragazzina confusa, alle prese con problemi più grandi di lei, che si deve scontrare con la dura realtà che le dice che anche i suoi genitori sono solo esseri umani e quindi fallibili - ma questo non mi ha impedito di detestare con ferocia suo padre. Sam è una ragazzina a cui i panni della "figlia del pastore" spesso vanno troppo stretti, ma anche non sa nemmeno chi sia senza quell'etichetta. Sam è una ragazzina che vorrebbe solo una vita normale, ma come può la vita essere normale e poi andare avanti come se nulla fosse quando capitano tragedie di questa portata? 

Arriverete alla fine del libro che vorrete abbracciare Sam. 

lunedì 3 giugno 2024

[Recensione] "Dead Girls Talking" di Megan Cooley Peterson

 Arriva a giugno la recensione dell'ultimo libro letto a maggio.
 
Grazie a NetGalley e alla Holyday House per l'eARC.
 
 
Titolo: Dead Girls Talking
Autrice: Megan Cooley Peterson
Data di uscita: 18 giugno 2024
Pagine: 288 (Kindle Edition)
Editore: Holiday House
Link Amazon: https://amzn.to/3ydVLKX

Trama [tradotta da me]: La cittadina di Wolf Ridge lo chiama The Smiley Face Killer. Bettina Holland lo chiama suo padre.

Tutti sanno che il padre di Bettina è colui che ha ucciso sua madre un decennio fa. È l'argomento di podcast, macabre gite turistiche e persino di una attesissima docu-serie. Ma dopo essere cresciuta cercando di accettare ciò che tutto questo significa, una serie di omicidi del tutto simili costringe Bett a dover rispondere ad un difficile E se non l'avesse fatto?

La ragazza ricca di famiglia Bett deve quindi fare squadra con l'unica persona disposta ad investigare insieme a lei: Eugenia, ragazza goth sempre con un libro in mano e figlia del becchino, che si dice trucchi i morti prima che vengano sepolti. Può questa “vera principessa del crimine” smascherare un assassino che è molto più vicino di quanto possa mai immaginare?

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TRIGGER WARNING: violenza, abusi domestici, omicidi, sangue, uso di alcol e droga da parte di minori.


Bett è da tutta la vita che cerca di sfuggire all'attenzione che l'omicidio di sua madre da parte di suo padre le ha messo addosso e con l'avvicinarsi del decimo anniversario della morte di Prudence McGrath le cose non possono che peggiorare - non ha nemmeno qualcuno con cui confidarsi perché ha chiuso la sua amicizia con Natalie nel momento in cui la madre di lei, per salvare la situazione economica del suo bar, ha deciso di creare un macabro tour degli ultimi giorni e luoghi di Prudence. A detta di Lydia per onorarne la memoria, ma per Bett è solo sfruttamento e pornografia del dolore. 

E poi il procuratore che si era occupato del processo di suo padre - che lei stessa con la sua testimonianza a sei anni ha contribuito a spedire in prigione - si suicida e i suoi nonni vogliono che stia assolutamente lontana dal funerale e dalla vedova. Come se non bastasse, un altro cadavere di un'altra ragazza spunta in città - una ragazza del tutto simile alla madre di Bett, uccisa nella stessa identica maniera ed è proprio Bett a trovarla. 

Ma nessuno a Wolf Ridge sembra prendere la morte di questa ragazza sul serio - le ragazze e le donne in generale a Wolf Ridge sembrano venire considerate meno di zero, come qualcosa rimpiazzabile ad ogni momento. L'unica altra persona che prende a cuore la questione è Eugenia Cline, la figlia del becchino, che propone a Bett una caccia all'assassino - e se questo assassino non è emulatore, la prospettiva che quindi il vero killer sia sempre stato fuori in libertà mette Bett di fronte alla possibilità che suo padre sia sempre stato innocente come ha sempre sostenuto negli ultimi dieci anni ed è qualcosa che Bett non è pronta ad accettare. 

Le indagini portano Bett e Eugenia sempre più vicine al pericolo e il numero dei cadaveri aumenta e forse Bett rischia pure di essere la prossima vittima...


Dead Girls Talking ha una buona struttura narrativa e un buon ritmo, che mi sarei goduta di più se non fossi stata nel blocco del lettore e non avessi dovuto sospendere la lettura per giorni e giorni causa impegni lavorativi. Ma anche quando non potevo andare avanti con la storia, continuavo a pensarci. 

Bett è ricca di famiglia e questo agli altri ha sempre dato fastidio, sebbene lei non abbia mai abusato dei suoi privilegi e soprattutto non l'abbia mai chiesto. Vive in una bolla creata dai suoi nonni iperprotettivi, non solo per ciò che è accaduto a sua madre ma proprio perché vogliono evitare che Bett si rovini il futuro trovandosi un "poveraccio" come Prudence aveva fatto con Trapper. Ammetto che quindi ho disprezzato parecchio i nonni di Bett, sempre con la puzza sotto il naso con tutti quelli che non appartengono al loro stesso ceto sociale e più volte mi hanno dato da sospettare che nascondessero qualcosa che non volevano Bett sapesse. 

Il romanzo comunque si concentra molto sull'aspetto dell'amicizia e della solidarietà femminile, su come le donne dovrebbero spalleggiarsi e proteggersi a vicenda - esserci le une per le altre e fare fronte comune davanti ad una mentalità che le vede solo come un corpo di cui disporre come si vuole. 

Bett ed Eugenia vagliano diversi sospettati, ma di fatto nessuno emerge più degli altri - e Trapper potrà forse anche essere innocente o meno, ma sappiamo per certo dai ricordi di Bett e dalle testimonianze altrui che il suo matrimonio con Prudence non era rose e fiori, che discutevano parecchio e che lui era anche violento. 

La scoperta dell'assassino risulta piuttosto sorprendente, ma quando poi si torna indietro con la mente e si mettono insieme i pezzi ci si rende conto che molte cose erano sotto il nostro stesso naso. Ma neanche il finale è tutto rose e fiori perché la giustizia non è mai perfetta e Bett ed Eugenia hanno la prova che puoi invocare tutta la solidarietà femminile che vuoi, ma vendetta e gelosia e manipolazione psicologica avranno sempre la meglio sul buon senso. Il vero serial killer verrà messo dietro la sbarre, ma non è il finale perfetto che tutte le vittime di questa storia si meritavano - e di vite rovinate in modo permanente o meno qui ne abbiamo parecchie. 

Dead Girls Talking non è un romanzo che punta tanto sul voler spaventare il lettore con i colpi di scena, ma vuole più che altro farlo riflettere su ciò che sta dietro e alla base di ogni relazione e come sia facile venire manipolati e usati da qualcun altro che fa solo i propri interessi, fregandosene di tutto e tutti e delle eventuali conseguenze. 

sabato 1 giugno 2024

Monthly Recap | Maggio 2024

Dovessi descrivere maggio con una parola, probabilmente non mi verrebbe quella giusta perché forse neanche esiste. Maggio è stato tutto un insieme di cose ed eventi che si sono sovrapposti, di visite e nuovi farmaci e di problemi al lavoro e di blocco del lettore - non so neanche più dove sbattere la testa.

Oggi è scaduto il contratto e tecnicamente ho finito di lavorare fino a settembre - avevo grandi piani di lettura per quest'estate, ma dovrò fare un corso di 200 ore che probabilmente mi occuperà due mesi e passa su tre. Mi faccio gli auguri da sola.
 
 
 
LETTURE

https://www.goodreads.com/book/show/62635035-persuading-the-captain  https://www.goodreads.com/book/show/42183588-too-hot  https://www.goodreads.com/book/show/198919131-dead-girls-talking

Persuading the Captain di Rachel John
Too Hot! di Avery Giles
Dead Girls Talking di Megan Cooley Peterson


CRONACHE DI AUSPICABILI BUONI PROPOSITI - ovvero cercare di leggere almeno due cartacei e due eARC al mese.

Cartacei: n/a
eARC: Dead Girls Talking di Megan Cooley Peterson
 
 
Neanche una recensione, niente di niente. Ci ho messo più di metà mese a leggere due novelle e i restanti undici giorni di maggio a leggere un romanzo - che vita triste.
 
 
BRT: BREVE RIASSUNTO DELLA TRAMA
 
 
 
REGALI ED EXTRA
 
Somewhere Between Dandelions di Trisha Larson Harmon [eARC]
 
 
SERIE TV
 
STO SEGUENDO:
 
  • The Blacklist - stagione 10 [15/22]
 
HO TERMINATO:
 
  • 9-1-1 - stagione 5
  • 9-1-1: Lone Star - stagione 3
 
HO INTERROTTO:
 
  • FBI - stagione 6 [7/13] - interruzione di Rai 2
  • FBI: International - stagione 3 [7/13] - interruzione di Rai 2
 
TIME WASTED:
 
  • THEN: 2 years, 1 month, 27 days, 21 hours, 25 minutes
  • NOW: 2 years, 1 month, 28 days, 15 hours, 17 minutes
 
 
 
FILM

https://movieplayer.it/film/the-starving-games_33222/  https://movieplayer.it/film/lestate-piu-calda_62120/  https://movieplayer.it/film/no-hard-feelings_58958/

https://movieplayer.it/film/fear-the-night_62215/  https://movieplayer.it/film/thanksgiving_61609/  https://movieplayer.it/film/il-giorno-sbagliato_51834/

https://movieplayer.it/film/beautiful-wedding_63097/  https://movieplayer.it/film/king-of-killers_62529/

  • Angry Games - La ragazza con l'uccello di fuoco [streaming Amazon Prime Video]
  • L'estate più calda [streaming Amazon Prime Video]
  • Fidanzata in Affitto [streaming Amazon Prime Video]
  • Fear the Night [streaming Amazon Prime Video]
  • Thanksgiving [streaming Amazon Prime Video]
  • Il giorno sbagliato [televisione]
  • Uno Splendido Disastro 2 - Il matrimonio [streaming Amazon Prime Video]
  • King of Killers [streaming Amazon Prime Video]

Uno Splendido Disastro 2 - Il matrimonio è la cosa più trash che abbia mai visto - persino più dei cinque After messi insieme.
 
 
MUSICA
 

Eeeeeeee.... non mi piace per niente. 
 
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Maggio si conclude qui e spero che giugno sia più fortunato a livello di letture.