giovedì 13 ottobre 2022

[Recensione] "You're Welcome, Universe" di Whitney Gardner

Sto tornando ad essere parecchio lenta nella lettura, è un periodo in cui sono particolarmente stanca e non farei altro che dormire dalla mattina alla sera.
 
 
Titolo: You're Welcome, Universe
Autrice: Whitney Gardner
Data di uscita: 6 marzo 2018
Data di uscita originale: 7 marzo 2017
Pagine: 293 (copertina flessibile)
Editore: Ember
Link Amazon: https://amzn.to/3V70PaW

Trama [tradotta da me]: Quando Julia trova un insulto rivolto alla sua migliore amica scritto sul muro posteriore della scuola Kingston per Sordi decide di coprirlo con un bellissimo (seppure illegale) murales.

La sua presunta migliore amica fa la spia, il preside la espelle e le sue due madri le procurano un biglietto di sola andata per la scuola pubblica in periferia, dove è trattata come un'emarginata in quanto unica studentessa sorda. L'ultima cosa che le è rimasta è la sua arte e neppure Banksy potrebbe convincerla a rinunciarci.

Fuori nella periferia Julia dipinge ovunque può, ansiosa di reclamare un po' di territorio solo per sé, ma scopre presto di non essere l'unica vandala in città. Qualcuno sta aggiungendo cose ai suoi graffiti, rendendoli più belli e mettendosi in mostra--e puntando i riflettori su Julia di conseguenza. Julia si aspettava che la sua arte sarebbe stata coperta dai poliziotti, ma non si sarebbe mai immaginata di venire trascinata in una vera e propria guerra di graffiti.

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Bisogna dirlo: Julia è una protagonista alquanto insopportabile perché caratterialmente proprio non si pone per piacere agli altri e ne va anche fiera. Motivo per il quale a volte mi è stata sulle scatole e altre volte mi sono rivista in lei al punto di annuire e non disprezzare alcuni gesti che sono stati chiaramente moralmente deprecabili. 

 
Julia è fiera di essere sorda, si sente parte di una comunità - anche le sue due madri sono sorde - e non invidia affatto chi invece è perfettamente in grado di sentire. Jordyn è la sua migliore amica - Jordyn è sempre stata zitta sulla sua passione per l'arte e per le bombolette e Julia ha sempre "chiuso un occhio" sul suo andazzo di ragazzi nella sua vita e il fatto che Julia abbia un impianto cocleare per integrarsi di più nel mondo "normale". 

Però Jordyn fa la spia e dice al preside che il graffito sul muro della scuola è opera di Julia - Julia che l'ha fatto sì per lei e per coprire quell'insulto che stava lì da settimane senza che nessuno facesse niente, ma anche per se stessa. E così si ritrova espulsa, viene mandata in una scuola "normale" con al seguito un'interprete che vuole a tutti i costi conversare con lei anche quando non c'è nulla da tradurre e che vuole trovarle delle amiche, le sue mamme le perquisiscono lo zaino ogni mattina prima di uscire di casa. 

Julia non è interessata a fare amicizia - certamente non dopo essere stata pugnalata alle spalle da Jordyn - e l'unica cosa a cui pensa è dove nascondere le bombolette per non farsele trovare addosso e come procurarsene altre. Perché Julia non ha intenzione di rinunciare alla sua arte, non ha intenzione di rinunciare al brivido di essere scoperta, non ha intenzione di rinunciare a dire al mondo che lei c'è - lei è HERE, così il tag con cui si firma, quello che vorrebbe urlare a tutti quelli che quando dovrebbero parlare con lei invece guardano Casey, la sua interprete, come se Julia invece non fosse lì. 

Al lavoro però continua a vedere Jordyn che non capisce - o finge - cosa abbia fatto di male per meritarsi l'astio di Julia e non è che a Julia dispiacerebbe se Jordyn cominciasse a uscire con Donovan? Ha smesso Julia di avere una cotta per lui? Intanto le sue madri le stanno addosso, a scuola tutti la ignorano tranne un idiota che ce l'ha con lei per qualche motivo e inspiegabilmente, da un atto disperato per togliersi Casey di dosso, Julia stringe amicizia con una ex-cheerleader. 

E intanto i suoi lavori nelle strade vengono modificati e sì, resi anche più belli. 
Però per Julia questa è una dichiarazione di guerra. 


Julia ha dei momenti in cui è francamente insopportabile - si crede migliore di tutti e al di sopra di qualsiasi cosa. Ha un atteggiamento tale per cui si lamenta di essere invisibile e ignorata, ma è lei la prima che non fa uno sforzo per cambiare le cose. Ho rivisto in lei la vecchia me diciassettenne, sebbene io non abbia mai saputo neanche disegnare un albero. È piena di rabbia e astiosa, desiderosa di vendetta contro Jordyn e contro chi modifica i suoi pezzi e contro chiunque tenti di tarparle le ali - e qui di nuovo è stato come sfondare una porta aperta. 

Il romanzo va però un po' troppo sul tecnico quando si parla di arte, graffiti e pittura - così tanto che chi non è esperto del settore a volte si perde e non visualizza esattamente di cosa si stia parlando e il lato emotivo, il coinvolgimento, viene messo da parte. Se non fosse stato per quegli aspetti di Julia che la rendono insopportabile agli occhi del lettore - ma che invece hanno avvicinato me perché io sono stata quel tipo di adolescente e mi ci sono rivista - e che quindi suscitano qualcosa in lui, il resto del romanzo rimane quasi privo di empatia. 

Ho molto apprezzato quanto l'autrice però abbia studiato prima di scrivere questo libro perché le difficoltà di Julia nell'essere catapultata in una scuola - e in un mondo - dove tutti sono udenti sono rese magnificamente in forma grafica. 
Per Julia la prima lingua è l'ASL, il linguaggio dei segni americano, e l'inglese è solo la seconda quindi commette errori quando scrive messaggi al cellulare oppure fa i compiti - eppure essere inserita in una classe chiamata ESL (English as Second Language) è molto umiliante per lei. 
Inoltre leggere il labiale non è semplice come viene mostrato nei film, lo dice lei stessa - quando le parlano ed è costretta a cercare di capire cosa dicono, lo stesso lettore non riceve tutti i pezzi della conversazione perché ciò che Julia non capisce del discorso è sostituito da linee a segnare gli spazi vuoti tra una parola capita e l'altra. 

Julia è una protagonista particolare, commette un paio di cose che sono sicuramente da condannare come chiamare lei stessa la sua ex-migliore amica con un epiteto poco femminista simile a quello che in precedenza aveva coperto con il murales e farle una carognata abbastanza pesante da mandare giù - una persona normale ne sarebbe inorridita, io razionalmente posso anche esserlo ma essendo caratterialmente simile a Julia, in presa a rabbia e astio avrei fatto lo stesso. 

Julia però è così, vuole esserci - lei è HERE, letteralmente e simbolicamente - e vuole lasciare il suo segno nel mondo in qualunque maniera possibile. 


 
 
(NOT SO) FUN FACT: ho comprato questo libro il 3 settembre 2018 perché non costava neanche cinque euro all'epoca. Come tutte le brave accumulatrici seriali di libri ci ho messo mano solo adesso, quattro anni dopo, e durante la lettura mi sono accorta che nella mia copia del romanzo mancano 32 pagine - da pagina 120 salta a pagina 153. Ho dovuto mettere mano all'ebook ma io ci ho provato, un tentativo l'ho comunque fatto: ho scritto ad Amazon ma, essendo passati quattro anni, ovviamente mi ha detto ciaone.

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